Nicolò BiscacciaNicolò Ferdinando Maria Biscaccia (Rovigo, 30 marzo 1795 – Rovigo, 21 giugno 1876) è stato un letterato, storico e scrittore italiano. BiografiaFiglio del Nobile Pietro e di Caterina Pellegrini, il 7 Febbraio 1816 sposa Pisana Martini da cui avrà cinque figlie: Alba (1817), Virginia (1820), Maria Cecilia (1827), Letizia (1829), Clelia Fosca (1838). Fu segretario dell’Accademia dei Concordi, socio della Imperial Regia accademia di Padova e degli atenei di Bassano e Treviso e segretario comunale di Rovigo. Colto e sensibile cronista di un’epoca densa di cambiamenti, nella sua opera letteraria e politica, si propone di tutelare e tramandare la memoria storica ed artistica. Patriota e stimato pensatore è corrispondente dei principali letterati suoi contemporanei. L’opera ancor oggi più nota e studiata è “cronache di Rovigo” in cui descrive con dovizia di particolari fatti ed eventi dell’ottocento in Rovigo. Una parte dell’opera “Cronaca di Rovigo Vigesima terza” ed in particolare il capitolo “ I Carbonari del Polesine e la liberazione di Rovigo” è stata in epoca recente riedita dalla casa editrice MInelliana. Principali opere“Parnaso de poeti anacreontici[1]” 1819 (ed.Giuseppe Orlandelli; Venezia) Opera in 9 tomi “Buon governo e religione” 1874 (ed. M.Ricci; Firenze) “Prose” 1834 (ed. Giovanni Battista Merlo Venezia) opera teatrale in 2 tomi “L’accademia dei concordi[2]” 1846(ed Pietro Naratovich; Venezia) “Un terzo anno patrio 1846[3]” 1847 (ed. G.Longo Vicenza) “Cronache di Rovigo dal 1844 a tutto il 1864[4]” 1865 (ed. P.Prosperini; Padova) “Cronaca di Rovigo Vigesima seconda 1866[5]” (ed. P.Prosperini; Padova) Note
Bibliografia
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