Esistono varie leggende sulla fondazione di Nicea. Una dice che venne fondata in onore della ninfaNicea da Dioniso o, secondo altri, da Ercole. Un'altra leggenda narra venne fondata col nome di Angorê (Άνγκόρη) o Hélicorê (Έλικόρη) dai Bottiei, una terza infine tramanda la versione della fondazione da parte di soldati greci di Alessandro Magno originari di Nicea di Locride.[1]
Epoca romana
A partire dal 74 avanti Cristo Nicea entrò nella sfera d'influenza dell'Impero romano, di cui divenne un importante snodo stradale e spesso rivaleggiò con Nicomedia per importanza. Plinio il Giovane, durante il proprio mandato di Governatore della provincia di Bitinia e Ponto la abbellì, così come l'imperatore Claudio. In seguito Adriano, attorno al 123, probabilmente fece erigere delle fortificazioni, la cui costruzione tuttavia fu completa solo dopo il 253, dopo l'invasione dei Goti, su ordine di Claudio il Gotico. Altri imperatori la tennero in considerazione: prima Costantino la designò come sede dell'omonimo concilio, che vi si tenne nel 325, quindi dopo il terremoto del 368Valente ne auspicò la ricostruzione, Valentiniano addirittura vi fu incoronato come imperatore ed infine durante il regno di Giustiniano vi fu un ulteriore impulso allo sviluppo architettonico ed urbanistico.
A partire dal 1328, Nicea venne assediata e poi nel 1331 conquistata dalle truppe comandate da Orhan I, secondo Sultano del nascente Impero ottomano, che segnò un cambiamento epocale nella storia della città: non solo molti monumenti ed edifici delle epoche precedenti vennero demoliti per costruire nuovi palazzi e moschee, ma alla città venne assegnato il nuovo nome di İznik, che conserva tuttora. Per brevi periodi fu capitale del Sultanato di Nicea.
Note
^NICEA in "Enciclopedia Italiana", su treccani.it. URL consultato il 24 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 23 marzo 2019).