Dopodiché inviò un piccolo contingente (ottocento uomini) al comando di Alessio Strategopulo in Tracia per compiere piccole azioni di disturbo e saggiare le difese dell'antica capitale.
Quando Alessio Strategopulo arrivò a Selimbria, venne a sapere che i latini insieme ai veneziani erano partiti per attaccare il forte Dafnusio che dominava l'accesso al Bosforo dal Mar Nero. I suoi informatori gli indicarono anche una porticina attraverso la quale un manipolo di soldati poteva entrare facilmente senza essere notato. L'occasione era troppo ghiotta per non essere sfruttata.
Nella notte i bizantini entrarono e scaraventarono giù dalle mura le guardie latine.
All'alba del 25 luglio 1261 tutto l'esercito di Alessio Strategopulo entrò a Costantinopoli dalla Porta Aurea. Baldovino II di Costantinopoli, si svegliò a causa del tumulto e fuggì prontamente con un mercantile veneziano nell'isola di Eubea, ancora in mano ai latini. Alessio Strategopulo ordinò ai suoi soldati di appiccare il fuoco nel quartiere veneziano, e tutti gli abitanti veneziani di Costantinopoli fuggirono al molo per prendere una nave che li portasse in salvo.
I francesi nella città erano ormai meno di un migliaio e si nascosero nei monasteri o nelle fogne; ma vedendo che i bizantini non stavano facendo saccheggio, i francesi uscirono dai loro nascondigli e andarono al molo ad imbarcarsi. Le cronache ci raccontano che le trenta navi veneziane cariche di profughi non fecero neanche rifornimenti per andare ad Eubea e molti morirono di fame ancora prima di scendere dalle navi.
Conseguenze
Dopo aver conquistato Costantinopoli, Alessio prese le insegne imperiali di Baldovino e le diede ad un messaggero ordinandogli di portarle al reggente Michele, che si trovava a Metrorian in Anatolia. L'imperatore ricevette la notizia dalla sorella, Eulogia Paleologa, ma non le credette: quando Eulogia gli mostrò allora le insegne imperiali di Baldovino, Michele partì immediatamente per Costantinopoli, senza dimenticare di imprigionare e accecare l'imperatore legittimo Giovanni IV Lascaris.