Nello Barbadoro
Nello Barbadoro (Orciano di Pesaro, 21 aprile 1923 – Trieste, 17 marzo 2012) è stato un pugile e allenatore di pugilato italiano. BiografiaNacque a Orciano di Pesaro, nelle Marche, ma si trasferì in tenera età con la famiglia a Fiume, allora nel Regno d'Italia[1]. Carriera tra i dilettantiNella città dalmata iniziò a praticare il pugilato sotto la guida di Ulderico Sergo ed ebbe già inizialmente una carriera dilettantistica ricca di riconoscimenti[1]. Si trasferì in seguito a Trieste, dove continuò a praticare la disciplina sportiva nella quale si era avviato con fortuna, seguito da Bruno Fabris e Nino Tiralongo[2]. Insieme a Barbadoro si formarono nel triestino altri atleti come Tiberio Mitri[3], Aldo Pravisani, Bruno Bernardinello, Mario Minatelli e Nevio Carbi[1]. Carriera da professionistaBarbadoro esordì da pugile professionista il 22 aprile 1950[1][4], combattendo a Tramelan, in Svizzera, contro Charles Nalghelli, sul quale vinse per KO.[4] Dopo una serie di vittorie, 12 su 15 match[4], ebbe la possibilità di battersi contro il romano Alvaro Cerasani per conquistare il titolo vacante di campione italiano dei pesi piuma[1]. L'incontro fu disputato il 18 luglio 1952 al velodromo Vigorelli di Milano[4]. Barbadoro vinse mettendo l'avversario KO alla terza ripresa[2] grazie al suo gancio sinistro[1], conquistando per la prima volta il titolo di campione italiano dei pesi piuma. A ottobre dello stesso anno, Milano ospitò il match per il titolo di campione europeo dei pesi piuma; in questa occasione si batté contro il francese Ray Famechon, atleta di fama mondiale[2], già campione d'Europa ed imbattuto dal 1948[5]. Al quarto round Barbadoro fu centrato da un diretto destro e messo in KO[1][2]. Pochi mesi più tardi, nel gennaio 1953 a Grosseto, perse anche il titolo di campione italiano in favore di Altidoro Polidori. Questi, dopo cinque difese consecutive, il 1º aprile 1956 fu costretto da Barbadoro a restituirgli il titolo e, a Grosseto, diventò per la seconda volta campione italiano dei pesi piuma[6]. Barbadoro perse di nuovo il titolo italiano poco tempo dopo, nell'agosto 1956, nel match disputato contro Sergio Caprari, a Civita Castellana[6][7]. Disputò in seguito altri sette match prima di ritirarsi nel 1959[2], in sei dei quali risultò vincitore[4]. Carriera da allenatoreL'ultima avventura di Barbadoro nel mondo del pugilato fu la preparazione del giovane campione jugoslavo Mate Parlov[1][2], che allenava a Lipizza[8]; Parlov fu in seguito vincitore delle medaglie d'oro alle Olimpiadi del 1972 e ai campionati mondiali del 1974 nei pesi mediomassimi[2]. Caratteristiche tecnicheDelle qualità di pugile di Barbadoro si ricordano in particolare i colpi sferzati con il mancino[1], il ritmo forsennato[1], la potenza e l'aggressività d'approccio[2]. Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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