Il termine Neisseria fa riferimento un genere di batteri che colonizzano l'epitelio degli animali.[1] La maggior parte delle specie appartenenti a questo genere sono membri del normale microbiota e solo 2 risultano patogene per l'uomo: N. gonorrhoeae e N. meningitidis.[2]
Etimologia
Il genere Neisseria prende il nome dal batteriologo tedesco Albert Neisser che ne scoprì il primo esemplare, la Neisseria gonorrhoeae, l'agente patogeno della gonorrea, nel 1889.[3]
Caratteristiche
Le specie che colonizzano l'uomo sono β-proteobacteria gram negativi, postivi alla prova dell'ossidasi e al test della catalasi, con due diverse morfologie: gonococco e bastoncellare.[4] Si dispongono frequentemente in coppia o in corte catenelle, spesso capsulate e non flagellate. Crescono in aerobiosi, ma alcune specie possono anche crescere in anaerobiosi. Chemiorganotrofe.[5]
Tassonomia
Il genere comprende le seguenti specie:[3]
- Neisseria animalis, Berger 1960
- Neisseria animaloris, Vandamme et al. 2006
- Neisseria arctica, Hansen et al. 2017
- Neisseria bacilliformis, Han et al. 2006
- Neisseria canis, Berger 1962
- Neisseria cinerea, (von Lingelsheim 1906) Murray 1939
- Neisseria dentiae, Sneath and Barrett 1997
- Neisseria dumasiana, Wroblewski et al. 2017
- Neisseria elongata, Bøvre and Holten 1970
- Neisseria flava, Bergey et al. 1923
- Neisseria flavescens, Branham 1930
- Neisseria gonorrhoeae Neisser 1889
- Neisseria iguanae, Barrett et al. 1994
- Neisseria lactamica, corrig. Hollis et al. 1969
- Neisseria lisongii Yang et al. 2023
- Neisseria macacae, Vedros et al. 1983
- Neisseria meningitidis (Albrecht and Ghon 1901) Murray 1929
- Neisseria montereyensis Volokhov et al. 2023
- Neisseria mucosa Véron et al. 1959
- Neisseria musculi Weyand et al. 2016
- Neisseria oralis Wolfgang et al. 2013
- Neisseria perflava Bergey et al. 1923
- Neisseria polysaccharea Riou and Guibourdenche 1987
- Neisseria shayeganii Wolfgang et al. 2011
- Neisseria sicca (von Lingelsheim 1908) Bergey et al. 1923
- Neisseria subflava (Flügge 1886) Trevisan 1889
- Neisseria wadsworthii Wolfgang et al. 2011
- Neisseria weaveri Holmes et al. 1993
- Neisseria weixii Zhang et al. 2019
- Neisseria yangbaofengii Yang et al. 2023
- Neisseria zalophi Volokhov et al. 2018
- Neisseria zoodegmatis Vandamme et al. 2006
Genetica
Le specie presentano caratteristiche genetiche comuni principalmente dovute alla presenza di progenitori comuni e al trasferimento genico orizzontale.[2] Sono stati effettuati studi basati sull'uso di pannelli di geni "core" (cgMLST) e il sequenziamento multiloco ribosomiale (rMLST) che dimostrano come le varie specie condividano 246 geni (190,534 nucleotidi) pari a circa l'8,68% del totale.[6]
Analisi filogenetiche sui geni comuni permettono di distinguere 7 gruppi principali.[2] Il corredo genetico comune è nel complesso simile per composizione, dimensione e architettura, ma risultano presenti notevoli differenze a livello dei nucleotidi presenti tra le diverse specie.[7] Il materiale genetico accessorio presenta invece un numero variabile di loci che non sono uniformemente distribuiti in tutte le specie e include elementi intra ed extra cromosomici come plasmidi, isole genomiche e profagi.[8]
Molti dei loci associati alla virulenza sono stati trovati in diverse specie, pertanto si ritiene che le differenze nella sequenza genica e nell'espressione genica potrebbero essere fattori determinanti nella differenziazione fenotipica delle specie.[9]
Note
- ^ (EN) Guangyu Liu, Christoph M. Tang e Rachel M. Exley, Non-pathogenic Neisseria: members of an abundant, multi-habitat, diverse genus, in Microbiology, vol. 161, n. 7, 1º luglio 2015, pp. 1297–1312, DOI:10.1099/mic.0.000086. URL consultato il 19 maggio 2024.
- ^ a b c (EN) Martin C. J. Maiden e Odile B. Harrison, Population and Functional Genomics of Neisseria Revealed with Gene-by-Gene Approaches, in C. S. Kraft (a cura di), Journal of Clinical Microbiology, vol. 54, n. 8, 2016-08, pp. 1949–1955, DOI:10.1128/JCM.00301-16. URL consultato il 19 maggio 2024.
- ^ a b (EN) Genus: Neisseria, su lpsn.dsmz.de. URL consultato il 19 maggio 2024.
- ^ (EN) Kanny Diallo, Jenny MacLennan e Odile B. Harrison, Genomic characterization of novel Neisseria species, in Scientific Reports, vol. 9, n. 1, 24 settembre 2019, DOI:10.1038/s41598-019-50203-2. URL consultato il 19 maggio 2024.
- ^ Maria Grazia Fiorin, Microbiologia. Principi e tecniche, Milano, Zanichelli, 1993, p. 363, ISBN 88-08-09537-1.
- ^ (EN) Julia S. Bennett, Keith A. Jolley e Sarah G. Earle, A genomic approach to bacterial taxonomy: an examination and proposed reclassification of species within the genus Neisseria, in Microbiology, vol. 158, n. 6, 1º giugno 2012, pp. 1570–1580, DOI:10.1099/mic.0.056077-0. URL consultato il 19 maggio 2024.
- ^ (EN) Julia S Bennett, Stephen D Bentley e Georgios S Vernikos, Independent evolution of the core and accessory gene sets in the genus Neisseria: insights gained from the genome of Neisseria lactamica isolate 020-06, in BMC Genomics, vol. 11, n. 1, 2010-12, DOI:10.1186/1471-2164-11-652. URL consultato il 19 maggio 2024.
- ^ Julia S. Bennett, Holly B. Bratcher e Carina Brehony, The Genus Neisseria, Springer Berlin Heidelberg, 2014, pp. 881–900, ISBN 978-3-642-30196-4. URL consultato il 19 maggio 2024.
- ^ (EN) Lori AS Snyder e Nigel J Saunders, The majority of genes in the pathogenic Neisseria species are present in non-pathogenic Neisseria lactamica, including those designated as 'virulence genes', in BMC Genomics, vol. 7, n. 1, 2006-12, DOI:10.1186/1471-2164-7-128. URL consultato il 19 maggio 2024.
Bibliografia
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