NVI F.K.32
Il NVI F.K.32 fu un biplano monomotore da addestramento sviluppato dall'azienda aeronautica olandese Nationale Vliegtuig Industrie negli anni venti del XX secolo, e rimasto allo stadio di prototipo.[3] Storia del progettoDopo la sua costituzione la produzione aeronautica della Nationale Vliegtuig Industrie di Den Haag non riscosse il successo sperato, nonostante fossero stati messi in produzione i modelli F.K.31, F.K.32, F.K.33 e F.K.34. Per sostituire[4] gli addestratori Avro 504 in servizio presso la Militaire Luchtvaart van het Koninklijk Nederlandsch-Indisch Leger, l'ufficio tecnico della NVI, diretto dall'ingegnere Frederick Koolhoven,[5] progettò un aereo da addestramento biplano, equipaggiato con motore rotativo Clerget 9B, che fu designato F.K.32.[5] Il prototipo andò in volo per la prima volta il 28 aprile 1925. Nell'ambito della sostituzione[3] degli Avro 504 la MLKN-IL acquistò un Fokker S.IV[3] e un Morane-Saulnier AR,[3] e nel 1924[3] la NVI sperò di vendere il suo F.K.32, offrendolo gratuitamente,[4] ma la difficoltà di consegnare l'aereo nelle Indie orientali olandesi[1] portò all'annullamento del programma.[3] La sostituzione degli Avro 504 incontrò notevoli difficoltà, perché le prestazioni dell'S.IV e del Morane-Saulnier AR furono considerate insufficienti,[4] e i 504 rimasero in servizio ancora per molto tempo.[3] La sorte finale del prototipo dell'F.K.32 è sconosciuta.[4] Descrizione tecnicaAereo da addestramento, biplano, monomotore, biposto, di costruzione lignea. La configurazione alare, detta sesquiplana, prevedeva due ali di diversa apertura, collegate tra loro con otto coppie di montanti a V, rinforzati da cavi d'acciaio.[2] I montanti [2] a V rovesciata, inclinati, siti sulla parte anteriore e posteriore dell'abitacolo erano collegati al longherone per formare una cabina, ed erano collegati tra di loro da un montante trasversale di rinforzo.[2] I montanti a V che collegavano la fusoliera all'ala, si attaccavano a quest'ultima appena la di fuori dei due serbatoi di carburante, posizionati sul lato inferiore.[2] L'ala superiore era montata alta a parasole, mentre l'inferiore si trovava bassa sulla fusoliera. Le ali erano leggermente rastremate, ed avevano le estremità arrotondate. La fusoliera, posizionata a livello dell'ala inferiore, era costruita in legno.[2] L'impennaggio di coda era del tipo classico monoderiva, dotato di piani orizzontali controventati, posizionati al di sopra della parte terminale della fusoliera.[2] Quest'ultima aveva forma rettangolare.[2] Il carrello d'atterraggio era un triciclo classico a V, fisso, ed integrato posteriormente da un pattino d'atterraggio.[2] L'aereo era biposto dotato di una cabina di pilotaggio aperta, e posti in tandem,[3] destinati all'allievo pilota e all'istruttore/passeggero. La visibilità in alto era garantita da un apposito spacco posto sul bordo di uscita dell'ala superiore. La propulsione era affidata ad un motore rotativo Clerget 9B[2] a 9 cilindri raffreddati ad aria, erogante la potenza di 130 hp (97 kW), azionante un'elica bipala.[2] Il velivolo saliva a 3 864 m in 17 minuti.[1] NoteBibliografia
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