NVI F.K.33
Il NVI F.K.33 fu un aereo da trasporto civile trimotore ad ala alta sviluppato dall'azienda aeronautica olandese Koolhoven negli anni venti del XX secolo, e rimasto allo stadio di prototipo.[2] Storia del progettoDopo aver lasciato la BAT l'ingegnere Frederick Koolhoven[3] ritornò nei Paesi Bassi per andara a lavorare presso l'appena costituita Nationale Vliegtuig Industrie[4] di Den Haag. Il suo primo progetto fu un aereo biposto da trasporto passeggeri da utilizzare come aerotaxi tra i piccoli campi d'aviazione locali e i grandi aeroporti di partenza, designato NVI F.K.29, il cui prototipo volò per la prima volta nel 1923.[2] Nel 1924 l'ingegner Koolhoven progettò un trimotore da trasporto civile, designato F.K.33, che doveva operare prevalentemente di notte.[2] Già da due anni la compagnia KLM operava un servizio di linea sulle rotta Amsterdam-Londra-Parigi-Malmö, utilizzando un sempre crescente numero di velivoli di produzione Fokker. Il prototipo dell'F.K.33, immatricolato H-NADD,[N 1] volò per la prima volta nel giugno 1925.[2] Descrizione tecnicaAereo da trasporto civile, bimotore, monoplano. L'ala alta a sbalzo aveva struttura completamente lignea.[2] L'impennaggio di coda era del tipo classico monoderiva, dotato di piani orizzontali controventati posti sopra la parte posteriore terminale della fusoliera.[2] Il timone aveva forma triangolare, ed era posizionato al di fuori dei piani orizzontali così da migliorarne il movimento.[2] I due piloti erano posizionati in una cabina di pilotaggio parzialmente aperta, a posti affiancati, posta sotto la parte inferiore dell'ala e dotata di parabrezza anteriore.[2] La cabina di carico, chiusa nella parte superiore da un telo, prevedeva 10 posti.[2] Il carrello d'atterraggio era triciclo posteriore fisso, con le gambe principali dotate di una sola ruota, e collegate nella parte superiore al longherone alare, rinforzate da cavi d'acciaio.[2] All'estremità inferiore della fusoliera era posizionato il pattino d'atterraggio.[2] La propulsione era assicurata da tre motore in linea Armstrong Siddeley Puma a 6 cilindri, raffreddati ad aria, eroganti la potenza di 230 CV (170 kW), ed azionante un'elica bipala lignea.[2] Due motori erano alloggiati tra i montanti che sostenevano le ali e le gambe principali del carrello, in posizione scoperta. Il terzo era collocato, in posizione spingente, su un apposito castello sito sopra la parte superiore dell'ala, in posizione centrale.[2] Impiego operativoDopo la fine dei collaudi affettuati dal pilota della KLM,[3] Gerrit Geysendorffer nel mese di settembre,[4] su decisione del presidente Albert Plesman,[2] la compagnia acquistò il velivolo, soprannomindolo "Dikke Dirk".[3] L'aereo fu utilizzato per due anni[3] fino a quando, nel 1928,[2] non fu venduto alla compagnia tedesca Aero GmbH[3] di Amburgo che, con la matricola D-1250,[N 2] lo utilizzò per voli pubblicitari.[2] Avendo avuto due incidenti in due mesi[N 3] il velivolo fu restituito alla NVI.[2] Alla fine del 1928 l'aereo venne ceduto alla compagnia Bäumer Aero GmbH,[2] che sostituì i motori Armstrong Siddeley Puma[4] con gli Junkers L5[N 4]. Con questa configurazione effettuò voli pubblicitari fino al luglio 1931, quando venne venduto alla compagnia Firma Michelsen & Spiesen[2] che rimosse i propulsori, vendendoli per demolizione, e nel febbraio 1932 lo fece cancellare dal registro aeronautico tedesco. Più tardi la cellula fu requisita dalla Luftwaffe che la utilizzò a scopi didattici fino al 1939.[2] NoteAnnotazioni
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