Mustapha Khaznadar
Mustapha Khaznadar (Kardamyla, 1817 – Tunisi, 26 luglio 1879) è stato un politico ottomano, di origini greche, nonché Gran Visir di Tunisia dal 1837 al 22 ottobre 1873. BiografiaI primi anniMustapha Khaznadar nacque in Grecia[1] col nome di Georgios Kalkias Stravelakis[2][3] sull'isola di Chio nel 1817.[2][4][5] Nel gennaio del 1822, i greci di Chio dichiararono la loro indipendenza dall'Impero ottomano e il sultano turco inviò ben presto un esercito di 10.000 uomini sull'isola di Chio ove circa 20.000 abitanti vennero massacrati e molte donne e bambini tratti in schiavitù.[6] Durante il Massacro di Chio, il padre di Georgios, Stephanis Kalkias Stravelakis venne ucciso, e lo stesso Georgios assieme a suo fratello Yannis vennero catturati dai turchi e venduti come schiavi.[5] Egli venne portato dapprima a Smirne e poi a Costantinopoli dove venne acquistato da un inviato della dinastia degli husainidi che erano bey a Tunisi e di origini greche. La conversione religiosa e la carriera politicaStravelakis come schiavo venne convertito all'Islam e ricevette il nome di Mustafa. Il "cognome" Khaznadar è derivato dal termine turco per definire un tesoriere statale.[5] Venne cresciuto dalla famiglia di Mustapha Bey, e poi da suo figlio Ahmad I quando ancora questi era principe ereditario. Inizialmente egli lavorò come tesoriere privato del principe per poi divenire tesoriere ufficiale di Ahmad I quando divenne bey. Fu Ahmad I tra l'altro a nominarlo suo Gran Visir (primo ministro) nel 1837, carica che mantenne per i successivi quarant'anni. In breve tempo Mustafa era riuscito a scalare le vette più alte della società tunisina ed a sposare una principessa, Lalla Kalthoum nel 1839, venendo promosso tenente generale dell'esercito tunisino e nominato bey nel 1840 e poi presidente del Gran Consiglio dal 1862 al 1878. Nel 1864, Mustapha Khaznadar già primo ministro tentò di spremere ulteriormente i contadini tunisini con nuove tasse a favore del governo, ma la popolazione rurale si ribellò con una rivolta che quasi minacciò di rovesciare il regime, ma che venne repressa duramente nel sangue.[7] Mustafa Khaznadar mantenne sempre memoria delle proprie origini greche[8] oltre a tenere contatti coi suoi nipoti, inviando a loro grandi somme di denaro per consentire loro di studiare a Parigi.[9] Khaznadar morì nel 1878 e venne sepolto nel mausoleo di Tourbet El Bey, nel cuore di Tunisi. OnorificenzeOnorificenze ottomaneOnorificenze straniereNote
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