Museo archeologico territoriale della penisola sorrentina Georges Vallet
Il museo archeologico territoriale della penisola sorrentina Georges Vallet è un museo archeologico di Piano di Sorrento, in attesa di riordinamento: ospita al suo interno reperti archeologici raccolti nel corso di vari scavi effettuati in diversi siti della costiera sorrentina, che spaziano dalla preistoria al periodo romano[1]. Storia e descrizioneIl museo, intitolato all'archeologo Georges Vallet, è ospitato all'interno della neoclassica Villa Fondi De Sangro: questa venne acquistata dal comune di Piano di Sorrento insieme al suo parco e dopo un intervento di restauro, con la Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta, il 17 luglio 1999 venne inaugurato il polo museale; oltre alle varie sale espositive, è dotato anche di una sala congressi ed una area per le mostre temporanee[1]. All'ingresso del museo è posta una grossa statua raffigurante una figura femminile, rinvenuta nel 1971 durante le indagini di una villa di epoca imperiale a Sorrento: seguono quindi le varie sale disposte in ordine cronologico[2]; al piano terra sono presenti due sale: la prima illustra la zona sorrentina durante l'epoca preistorica con reperti proveniente da grotte e insediamenti del luogo, mentre nella seconda sono raccolti le testimonianze ritrovate dagli scavi archeologici condotti a Piano di Sorrento, in particolare quelli svolti in località Trinità, dove era presente un insediamento risalente al II millennio a.C. della cultura del Gaudo[1]. Lungo la scala che porta al piano superiore sono custoditi una testa in marmo proveniente da Massa Lubrense e alcuni capitelli tufacei in ordine dorico rinvenuti a Vico Equense[1]. Anche al secondo piano sono presenti due sale: nella prima sono esposti corredi funerari rinvenuti nelle necropoli arcaiche e classiche di Massa Lubrense, Sant'Agata sui Due Golfi[3], Vico Equense e Sorrento mentre nella seconda sono ospitati reperti provenienti da Sorrento in particolar modo dalla città antica e dalle necropoli, oltre a carte topografiche[2]: tra le opere di maggior rilievo si trova un trapezoforo in tufo che raffigura un'erma maschile, balsamari in vetro, vasi a figure rosse del IV secolo a.C., columelle, oggetti in marmo e capitelli della Villa di Villazzano nei pressi di capo di Massa ed un plastico della Villa di Pollio Felice; nel corridoio che unisce le due sale è esposto materiale proveniente dal Tempio di Atena a punta Campanella, con il calco di un'epigrafe del II secolo a.C.[3]. Il museo è dotato anche di un parco che si affaccia sulla Marina di Cassano, con vista sul Vesuvio e sul golfo di Napoli: al suo interno inoltre è stato ricostruito il mosaico risalente al 55 asportato dal ninfeo di una villa marittima di epoca romana rinvenuta a Marina della Lobra, a Massa Lubrense, per preservarne l'integrità: questo, realizzato in pasta vitrea, raffigura un giardino con uccelli, decorato con figure allegoriche e nature morte[3]. Note
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