BalsamarioIl balsamario è un piccolo contenitore in vetro utilizzato per conservare balsami e olii profumati.[1] StoriaIl balsamario fu molto in voga nel costume dei pagani e sopravvisse nelle usanze anche dei primi cristiani.[2] Gli scavi archeologici hanno permesso il recupero sia di documentazioni sia di reperti antichi di balsamari provenienti da tombe situate in Egitto, in Medio Oriente e nei territori dell'antico Impero romano.[2] Una sede importante per la realizzazione e la distribuzione dei modelli più antichi fu Alessandria d'Egitto e la loro diffusione si espanse fino all'Etruria e al Medio Oriente.[2] Un importante centro di produzione fu anche quello siriano, dove nel I secolo d.C. venne introdotta la tecnica del vetro a soffio, i cui nuovi prodotti vennero diffusi in tutto il bacino del Mediterraneo dai Fenici. La Siria restò una base produttiva primaria fino al V secolo d.C., prima di condividere con altri centri situati su tutto il territorio dell'Impero romano la realizzazione di questi prodotti.[2] CaratteristicheIntorno al I secolo d.C. venne introdotta la tecnica del vetro a soffio, che sostituì quella più antica delle colature a caldo di sostanze vitree poste su forme friabili. Con la produzione, dalle fornaci siriane di vetro a soffio, si introdussero sul mercato balsamari pressoché trasparenti dalle forme e dalle dimensioni sempre più piccole, per poterli collocare nelle tombe e poterli trasportare più agevolmente. All'interno della tipologia dei balsamari si possono includere anche i vasetti di forma sferica derivati dall'ariballo greco.[1]
Note
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