Monteggio è situato nel Malcantone lungo le rive del fiume Tresa[1], per cui il suo territorio comunale confinava con l'Italia. Vi si trovano tre dogane, a Cassinone, a Ponte Cremenaga e a Fornasette, la più antica[senza fonte].
Storia
Il comune fu un tempo feudo dei Sessa. A partire dal XV secolo i duchi di Milano gli concessero lo status di terra privilegiata, affidandogli il compito di difendere e mantenere efficiente la strada che segue il percorso della Tresa[1][3]. Nel 1511 diventò territorio svizzero e, a partire dal 1584, i cantoni sovrani confermarono lo statuto garantito dal Ducato di Milano chiedendo in cambio che il comune versasse ogni due anni un contributo ai sindacatori (ambasciatori-ispettori)[3]. Lo status di terra privilegiata venne meno con la proclamazione della Repubblica Elvetica.
Originariamente comune autonomo, nel 2021 il comune di Monteggio venne fuso con i comuni di Croglio, Ponte Tresa e Sessa, per formare il nuovo comune di Tresa.
Simboli
Il comune aveva uno stemma così blasonato: inquartato a croce di S. Andrea, di nero e rosso; al capo d'oro all'aquila di nero. L'arma proviene dal Codice Cremosano (1673) che dà « Monteggi » (fig. 118, p. 95)."[4].
Fonderia d'oro in località Ramello, già a servizio della miniera Costa di Sessa, risalente al 1861 e ridotta a rudere: della struttura resta il camino dell'ex fornace[senza fonte];
Villa Donati in località Molinazzo, abitazione civile costruita fra il 1885 e il 1890[senza fonte];
Ogni famiglia originaria del luogo faceva parte del cosiddetto comune patriziale e aveva la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del comune. Il Patriziato di Monteggio è estinto[7].
Inge Beckel, Christof Kübler, Ferien für alle. Zu den Anfängen eines sozialen Tourismus in der Schweiz, in «Arte e Architettura in Svizzera», anno 62, numero 2, SSAS, Berna 2011.