Monetazione di Sybaris

Statere, 550-510 a. C.
VM (ΣΥ, cioè si in alfabeto greco arcaico) in esergo, toro stante a sinistra, testa volta indietro. Uguale al dritto, ma in incuso e anepigrafo.
AR, 8,00 g

La monetazione di Sybaris, città greca situata nell'antica Lucania e che ora costituisce un sito archeologico nell'area del comune di Cassano all'Ionio (provincia di Cosenza, in Calabria), riguarda un periodo tra l'VIII e il V secolo a.C.

A Sybaris erano coniati stateri d'argento dal peso di circa 8,00 g; il piede monetario usato si basava sullo standard acheo, in cui lo statere era diviso in tre dracme. Furono coniate anche frazioni minori, come dracme, tetroboli, trioboli e oboli.

Contesto storico

Lo stesso argomento in dettaglio: Sibari.

La città fu fondata alla fine dell'VIII secolo da un gruppo di Achei provenienti dal Peloponneso. Fu una delle città più ricche della Magna Grecia fino alla sua distruzione da parte di Crotone nel 510 a.C., che, conquistata la città, deviarono il fiume e la sommersero. A questo periodo risale la prima coniazione sibarita, compresa nella cosiddetta monetazione incusa.

Nel 453 fu ricostruita con l'aiuto degli abitanti di Poseidonia (Paestum), centro che era stato fondato da un gruppo di abitanti della stessa Sybaris. Fu nuovamente distrutta da Crotone dopo cinque anni.

In seguito, nel 444-443 a.C. ci fu una nuova fondazione, panellenica. Poco dopo la città cambiò il proprio nome e prese quello di Thurii.

Cronologia delle emissioni

Sybaris coniò monete da ca. il 550 a.C. fino a circa il 400 a.C.; ci sono diversi problemi nella cronologia e nella datazione delle emissioni dato che la città fu distrutta o abbandonata più volte e ricostruita in seguito[1].

  • Una data sicura è la prima distruzione di Sybaris da parte di Kroton nel 510 a.C., che termina la prima fase, iniziata verso il 550 a. C.; la fase è denominata Sybaris I[1].
  • Un secondo periodo è quello dal 510 ca. al 475 a. C. (Sybaris II)[1]. A questo periodo risale una emissione comune con Crotone, che mostra un tripode, simbolo di Crotone al dritto e il toro, simbolo di Sibari, al rovescio. Inoltre profughi provenienti dalla Sybaris distrutta iniziarono nella colonia Laos una prima monetazione, coniata secondo il modello sibarita[2][3]; furono battuti stateri, dramme e trioboli. Ma Crotone distrusse Sibari di nuovo nel 475/470 a.C. e così ebbe termine questa seconda fase della coniazione[4].
  • Ci fu una rifondazione da parte di Poseidonia, che era a stata a sua volta fondata in precedenza dalla stessa Sibari. Il periodo (Sybaris III) durò pochi anni, ca. dal 453 al 448 a. C., prima che in controllo passasse nuovamente a Kroton.[5] La monete di questa fase mostrano al dritto Poseidone, simbolo dei Poseidoniati, che avevano partecipato alla fondazione e al rovescio, nello statere, era raffigurato il toro, il simbolo abituale di Sybaris. Il triobolo e l'obolo mostrano al dritto sempre Poseidone e al rovescio un uccello[1].
  • Come espone Diodoro[6], una iniziativa di Atene portò alla fondazione di Sybaris IV negli anni 446-440 a. C.; questo appello provocò come risultato grande afflusso di persone provenienti da tutto il mondo greco, che presto portò a un conflitto tra gli abitanti originari e i nuovi arrivati, a seguito al quale gli abitanti originari furono cacciati dalla città. Il nome di Sybaris fu cambiato dagli abitanti rimasti in Thurioi. Nella fase denominata Sybaris IV furono coniate dracme, triobolo e triemioboli, che recavano al dritto la testa di Atena e al rovescio il toro con la testa volta indietro[1].
  • Gli stateri e i trioboli dell'ultima fase (Sybaris V), emessi da una nuova città fondata dagli abitanti originari espulsi nei pressi del fiume Traeis (l'odierno Trionto), mostrano come tipi il toro, Poseidone o un cavaliere[1].

Tipi

Le monete di Sibari, una colonia greca fondata nell'Italia meridionale da achei e da abitanti di Trezene, mostrano al dritto e al rovescio la figura di un toro che guarda indietro. Questo è incorniciato da un intreccio e si trova su una linea di esergo, anch'essa modellata. Sotto la linea di esergo o nel campo ci sono di tanto in tanto, in alfabeto greco, le prime lettere della città, ΣY. La scelta di questo tipo non è chiara: il toro potrebbe fare riferimento alla ricchezza della città e alla origine di questa, l'allevamento degli animali; l toro potrebbe anche rappresentare la divinità fluviale del fiume di Sibari, il Krathis. Anche le colonie di Sibari come Poseidonia, Laos[3], Skidros, Siris e Pyxous, usavano l'immagine del toro sulle loro monete.

Laos, dove si rifugiarono molti abitanti di Sibari dopo la sua distruzione nel 510 a.C., sulle sue monete è raffigurato da una divinità fluviale con faccia umana[3]. Questo tipo può essere stato influenzato dal toro di Sibari, dato che entrambi guardano indietro. Siris e Pyxos assumono, per una emissione comune, i tipi di Sibari e vi scrivono i nomi delle loro città.

Anche l'emissione congiunta di Sibari e Crotone mostra il tipo del toro. La presenza del toro sul rovescio indica i rapporti di forza tra le due città

Caratteristiche

Le monete di Sibari formano un importante punto d'indicazione per la coniazione del Mediterraneo occidentale. Possono essere state coniate solo dopo la fondazione della città nel 720 a.C., ma deve essere stato coniato prima della distruzione da parte di Crotone nel 510 a.C. come riportato da Erodoto[7]. Questo fissa un terminus ante quem per le prime monete del sud Italia. Le monete sibariti sono state prodotte nella tecnica incuso, tipica per la prima moneta dell'Italia meridionale.

Entrambe le facce della moneta mostrano la stessa immagine di un toro che guarda indietro; il dritto è in rilievo e al rovescio la stessa immagine è in incuso. Con questa tecnica le immagini sono invertite una rispetto all'altra.

Ritrovamenti

Thompson e al. (IGHC) riportano 31 ritrovamenti di tesori, tutti in Magna Grecia. I ritrovamenti sono nell'antica Lucania, nell'antica Calabria, l'odierna Puglia meridionale, e dall'area dei Bruttii. Non sono noti tesori provenienti da altre parti. Le date di seppellimento sono stimate tra il 520 a.C. e il 270 a.C. Le monete associate provengono per la maggior parte dalle zecche della Magna Grecia. Poche vengono dalla Sicilia e solo in pochi tesori sono anche presenti monete da altre comunità greche[8].

IGCH Località anno
ritrov.
sepol.
(a.C.)
n° pezzi monete
Sybaris
altre città coll.est. e
note
1872 Sambiase (presso Nicastro) 1960 c. 520 a.C.[9] 45 AR 43 stateri (con ϒΜ sopra il toro) Corinto: 2 stateri e 57,70 g di bare d'argento http://nomisma.org/id/igch1872
1873 Calabria (?) 1864 c. 510 a.C. 87 AR incusi 22 stateri; 1 dracma Metapontum: 35 st., Poseidonia: 1 st., Caulonia: 8 st., Croton: 20 st. http://nomisma.org/id/igch1873
1874 Taranto 1911 c. 508 a.C.[10] c. 600 AR e altro argento 135 stateri incusi Metapontum: 149+; Poseidonia: 5; Ami-: 1; Velia: 96; Croton: 80; Himera: 5; Selinus: 8; Acanthus: 5; Lete: 18; Mende: 2; Potidaea: 3; Therma: 3; Thasos: 11; Peparethos: 1; Corcyra: 14; Chalcis e Boeotia: 1; Atene: 8; Aegina: 15; Corinth: 13; Carthaea: 1; Naxos: 2; Tenos: 2; Thera: 1; Phocaea: 3; Chios: 1; Calymna: 1; Cyrene: 2, altro: 1. http://nomisma.org/id/igch1874
1877 Italia meridionale c. 1950 c. 500 a.C.[9] c. 200 AR incuso 10+ stateri Metapontum: 28+ st., 1+ dr., 1+ diob.; Caulonia: 2+ st., 1+ dr.; Crotone 6+ st. http://nomisma.org/id/igch1877
1878 Italia meridionale prima 1900? c. 490 a.C.[9] 14 AR incusi 4 stateri (tutti con ϒΜ in esergo) Metapontum: 6 st.; Caulonia: 1 st.; Crotone: 3 st. http://nomisma.org/id/igch1878
1881 Curinga 1916 c. 480 a.C.[9] c. 300 AR incusi. 4 stateri Taras: 1 st.; Metapontum: 71 st.; Caulonia: 45 st. Croton: 72 st. http://nomisma.org/id/igch1881
1882 Calabria 1940? c. 480 a.C.[9] AR[11] Sybaris-Laus: 1 statere[12] Caulonia: 1 st. http://nomisma.org/id/igch1882
1883 Calabria 1842 c. 480 a.C.?[9] 1000+ AR (per lo più stateri incusi) ? Taras ?; Laus: 2; Sirinus-Pyxus: 2; Caulonia ?; Croton ? http://nomisma.org/id/igch1883
1884 Santo Stefano di Rogliano c. 1910 c. 480-470 a.C.[9] c. 300 ? AR incusi 2 stateri Metapontum: 6 st.; Poseidonia: 1 st.; Caulonia: 3 st.; Croton: 6 st. http://nomisma.org/id/igch1884
1887 Calabria 1863 c. 470 a.C.[9] 175 AR 12 stateri Taras: 15 st.; Laus: 1 st.; Metapontum: 14 st.; Poseidonia: 14 st.; Caulonia: 52 st.; Croton: 66 st.; Serdaei: 1 st. http://nomisma.org/id/igch1887
1888 presso Taranto 1929 473 a.C.[13]; "poco dopo il" 470[14] 38 AR 5 stateri Taras: 2 st.; Metapontum: 12 st.; Poseidonia: 1 st.; Caulonia: 7 st.; Croton: 10 st.; Gela: 1 tetradr. http://nomisma.org/id/igch1888
1889 Cittanova 1879 c. 470-460 a.C.[9] c. 600? AR numerosi stateri; 1 dracma Taras: 1 st.; Ami-: 1 st.; Laus: 4 st.; Metapontum: very numerous st.; Poseidonia: 2 st.; Caulonia: very numerous st.; Croton: numerous st.; Croton/Sybaris: 1 st. http://nomisma.org/id/igch1889
1890 Sava 1856 470-460 a.C.[9] AR molti stateri Taras: molti st.; Metapontum: molti st.; Sirinus-Pyxus: 4 st.; Croton: molti st. (incuse) http://nomisma.org/id/igch1890
1891 Calabria 1833 c. 460 a.C.[15] 381 AR 13 stateri Taras: 40 st.; Laus: 5 st.; Metapontum: 86 st.; Poseidonia: 24 st.; Sirinus-Pyxus: 1 st.; Caulonia: 49 st.; Croton: 99; Rhegium: 3 tetradr.; Acragas: 1 didr.; Gela: 1 tetradr.; Messana: 23 tetradr.; Syracuse: 36 tetradr. http://nomisma.org/id/igch1891
1892 Paestum 1952 c. 450 a.C.[9] 43 AR 1 triobolo Poseidonia: 37 st.; 1 dr. (incusi) e 1 st.; 3 diob. a doppio rilievo http://nomisma.org/id/igch1892
1894 Sud Italia 1963 ? c. 440 a.C.[9] AR 1 statere incuso Taras: 2 st.; Metapontum: vari st.; Sybaris-Laus: 1 st.; Thurium: 2 st.; Caulonia: ? st.; Croton: ? st. http://nomisma.org/id/igch1894
1895 Taranto 1951 c. 440 a.C.[9] 33 AR 2 stateri Taras: 6 st.; Laus: 1 st.; Metapontum: 10 st.; Caulonia: 4 st.; Croton: 10 st. http://nomisma.org/id/igch1895
1896 Metaponto ? 1955 c. 440-430 a.C.[16] c. 750 AR c. 18 oboli Metapontum: c. 3 triemiob., c. 713 oboli; Poseidonia: c. 7 ob.; Rhegium: c. 3 ob. http://nomisma.org/id/igch1896
1898 Crotone 1927 ca. 430 a.C.[9] 130+ AR[17] 1 stateri Taras: 20 st.; Laus: 1 st.; Metapontum: 12 st.; Poseidonia: 4 st.; Thurium: 4 st.; 2 frazioni; Velia: 1 st.; 2 fr.; Caulonia: 22 st.; 1 fr.; Croton: 41 st.; 3 fr.; Terina: 7 st.
Probabilmente intruse: Croton: 11 fr. (v. 1939 sotto); Leontini: 2 tetradr.; Syracuse: 1 tetradr., 1 AE
http://nomisma.org/id/igch1898
1900 dintorni Taranto ("Oecist Hoard") c. 1948 425-420 a.C. c. 800? AR 9 stateri Taras: 143 st.; Heracleia: 1 st.; Laus: 2 st.; Metapontum: 58 st.; Poseidonia: 12 st.; Thurium: 64 st.; Velia: 2 st.; Caulonia: 43 st.; Croton: 109 st.; Terina: 9 st. http://nomisma.org/id/igch1900
1902 Taranto, Via Oberdan 1938 c. 420-415 a.C.[9] 18 AR 2 stateri Taras: 2 st.; Laus: 1 st.; Metapontum: 2 st.; Poseidonia: 5 st.; Thurium: 1 st.; Caulonia: 1 st.; Croton: 4 st. http://nomisma.org/id/igch1902
1904 Paestum 1858 c. 410-405 a.C.[9] 1000+ AR ?? Taras: st.; Heracleia: 2 st., fr.; Metapontum: st.; Poseidonia: st. ("moltisimi"); Thurium: st. ("moltisimi"); Caulonia ?; Croton ?; Velia: st., dr. http://nomisma.org/id/igch1904
1906 Sant'Eufemia Lamezia 1949 c. 400 a.C.[9] 147 AR 4 stateri Taras: 20 st.; Metapontum: 13 st.; Poseidonia: 7 st.; Thurium: 38 st.; Velia: 16 dr.; Caulonia: 7 R 2 st., 2 dr.; Croton: 15 st.; Terina: 27 st., 1 hemidr. http://nomisma.org/id/igch1906
1909 Caulonia 1915 389 a.C.[18] 18 AR[19] 1 statere incuso, 1 emidracma Thurium: 4 st., 3 emidr.; Caulonia: 3 st.; Croton: 4 st., 1 hemidr.; Terina: 1 st. http://nomisma.org/id/igch1909
1914 Maruggio 1905 c. 380 a.C. 48 AR 5 dracme, 2 frazioni Taras: 2 st.; 2 dr.; 2 fr.; Metapontum: 4 dr.; 1 fr.; Thurium: 1 st.; 6 dr.; Velia: 9 dr.; Caulonia: 1 st.; 7 dr.; Croton: 2 st.; 4 dr. http://nomisma.org/id/igch1914
1915 Torchiarolo 1927 c. 380 a.C. 21+ AR[17] 2 stateri Taras: 3 st.; Metapontum: 6 st.; Poseidonia: 1 st.; Thurium: 5 st.; Croton: 4 st. http://nomisma.org/id/igch1915
1923 Altamura 1960 metà IV secolo a.C.[9] 172 AR[20] 3 stateri incusi Taras: 52 st.; Heracleia: 1 st.; Metapontum: 30 st.; Poseidonia: 8 st.; Thurium: 19 st.; Velia: 20 st.; Caulonia: 10 st.; Croton: 18 st.; Terina: 11 st. (incl. Regling Grp. VII) http://nomisma.org/id/igch1923
1924 Taranto, Corti Vecchie 1916 c. 345 a.C.[21] 336 AR 1 statere incuso Taras: 104 st.; Heracleia: 5 st.; Laus: 1 st.; Metapontum: 46 st.; Poseidonia: 26 st.; Thurium: 64 st.; Velia: 33 st.; Caulonia: 17 st.; Croton: 24 st.; Terina: 15 st. http://nomisma.org/id/igch1924
1925 Paestum 1937 c. 340-330 a.C.[22] 210 AR[23] 1 statere Taras: 64 st.; Heracleia: 2 st.; Metapontum: 34 st.; Poseidonia: 12 st.; Thurium: 1 dist., 42 st.; Velia: 16 st.; Caulonia: 9 st.; Croton: 19 st.; Terina: 9 st.; Leucas (Acarnania): 1 Pegasus http://nomisma.org/id/igch1925
1936 Sala Consilina 1922 fine IV secolo a.C. 85 AR. 1 Neapolis: 1; Taras: 21; Heracleia: 1; Metapontum: 14; Poseidonia: 2; Thurium: 18; Velia: 2; Caulonia: 11; Croton: 8; Terina: 6 http://nomisma.org/id/igch1936
1977 Torchiarolo 1926 c. 270 a.C.[9] 1849 AR 2 stateri; 11 frazioni Peripolium: 1 fr.; Cumae: 1 st.; Hyria: 4 st.; Neapolis: 6 st.; Nola: 5 st.; Arpi: 1 fr.; Taras: 27 st.; 1418 fr.; Heracleia: 1 st., 70 fr.; Laus: 2 fr.; Metapontum: 27 st.; 22 fr.; Poseidonia: 8 st.; 13 fr.; Thurium: 16 st.; 84 fr.; Velia: 10 st.; 4 dr.; Caulonia: 2 st.; 2 fr.; Croton: 6 st.; 16 fr.; Pandosia: 1 fr.; Terina: 3 st., 32 fr.; Pegasi: 11 st. (Corinth 4, Anactorium 3, Leucas 2, Thyrrheium 2); Roma (Rep.): 1 st.; Non identificate: 42 http://nomisma.org/id/igch1977[21]

Note

  1. ^ a b c d e f Rutter, pp. 144–146.
  2. ^ Erodoto, Storie, 6, 21.
  3. ^ a b c
    Statere di Laus
  4. ^ Diodoro, Bibliotheca historica 11, 48, 4.
  5. ^ Diodoro 11, 90, 3.
  6. ^ Diodoro 12, 10.
  7. ^ Erodoto, Storie 6, 21, 1.
  8. ^ IGCHpassim.
  9. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s secondo Kraay
  10. ^ Babelon Revue numismatique, 1912, pp. 1-40
  11. ^ "Gruppetto di didrammi di fabbrica achea"
  12. ^ Kraay,  pl. 3, 11-2.
  13. ^ Noe, Caulonia, pp.59-62.
  14. ^ Jenkins, Gela, p. 152
  15. ^ Jenkins, Gela, p. 148
  16. ^ Cahn, Schweizer Münzblätter, 1958, pp. 77-81
  17. ^ a b Tesoro disperso e recuperato in parte
  18. ^ Secondo Orsi
  19. ^ In un vaso, prob. completo
  20. ^ Tesoro in un contenitore ritrovato casualmente entro l'area delle mura
  21. ^ a b Breglia, Memorie Reale Accademia di Archeologia.., Napoli VI (1939), pp. 39-76
  22. ^ Pozzi, AIIN, 1962/64, pp. 109-147
  23. ^ In un vaso.

Bibliografia

Testi specifici

  • Colin M. Kraay, The Coinage of Sybaris after 510, in: Numismatic Chronicle, Londra, Royal Numismatic Society, 1958, pp. 13–37.
  • Giovanni Gorini, La monetazione incusa della Magna Grecia, Bellinzona, Edizioni Arte e Moneta, 1975, pp. 103–113.
  • Knud Fabricius, Sybaris, Its history and Coinage, in actes du Congrès Numism. 1953, Parigi 1957, p. 65 ss.
  • Laura Breglia, Le monete delle quattro Sibari, in AIIN (Annuali dell'Istituto Italiano di Numismatica), II, 1955, p. 9 ss.

Testi generali

Collezioni

  • (EN) Joan E. Fisher (a cura di), SNG American Numismatic Society Part 1: Etruria-Calabria, New York, American Numismatic Society, 1969.
  • (EN) Willy Schwabacher - Niels Breitenstin (a cura di), SNG Copenhagen, Vol. One: Italy, Sicily, Copenhagen, Danish National Museum, 1981.
  • (FR) Anna Rita Parente (a cura di), SNG France, Vol. 6, Part 1: Italie (Étrurie-Calabre), Parigi, Bibliotèque Nationale de France / Numismatica Ars Classica, 2003, ISBN 2-7177-2232-7.

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