Modulatore elettro-otticoNelle comunicazioni ottiche, il modulatore elettro-ottico è un dispositivo che viene utilizzato per modulare il fascio di luce. È in linea di principio basato su di un chip che sfrutta l'effetto elettro-ottico, dando luogo ad una modulazione del fascio ottico da cui è attraversato, coerentemente con il segnale elettrico ad alta frequenza [2.5-40 GHz] che viene fornito in ingresso. La modulazione può essere di fase, frequenza o ampiezza. Il modulatore trasforma così l'informazione ad alto bit-rate dal dominio elettrico a quello ottico. Costituisce un elemento di base in una rete in fibra ottica, dove è posto sempre in cascata ad una sorgente (un laser) e serve per modularne la potenza ottica inserendovi l'informazione da trasmettere. Si distingue dal modulatore ad elettroassorbimento per la diversa tecnologia di base, che penalizza il modulatore elettro-ottico dal punto di vista della compattezza, ma fornisce ad esso una maggiore robustezza alla dispersione cromatica e prestazioni migliori ai bitrate più alti. IBM ha annunciato il 12 maggio 2015[1] di avere integrato in un unico processore grande quanto un cellulare, il tradizionale transistor al silicio e un chip fotonico che usa (al posto dell'impulso elettrico su piste di rame) fino a quattro raggi laser di "colori" diversi, ciascuno con una velocità fino a 25 Gbps, per un totale di 100 Gbps. Il processore può essere prodotto con gli attuali processi litografici usati per i chip al silicio, ideali per i Big Data e il cloud computing. DescrizioneUn modulatore elettro-ottico è costituito da:
Spesso l'insieme di laser, modulatore elettro-ottico e driver (con relativa circuiteria elettronica di controllo e pilotaggio) è racchiuso in un assieme che prende il nome di transponder. Note
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