Mindemic
«Non di vivere mi ravvivo ma di cinema sopravvivo.» Mindemic è un film italiano del 2022 scritto e diretto da Giovanni Basso, qui al suo debutto come regista per un lungometraggio. TramaNino, regista settantenne ormai sul viale del tramonto, riceve la chiamata dal suo storico produttore, Fredo, che gli commissiona una nuova sceneggiatura. Accettato il lavoro, Nino inizia a scrivere il testo usando la sua amata macchina da scrivere. Preso dall'ispirazione, decide di realizzare un film epico, di guerra, e per trovare supporto nella stesura cerca di contattare i suoi collaboratori storici. Lo sceneggiatore De Paoli, che rifiuta il lavoro, e l’attore Giovanni Marino, che a sua volta rifiuta il ruolo che Nino gli propone. Trasportato nell'atto creativo, Nino inizia a inscenare in casa sua le pagine che sta scrivendo, interpretando da solo tutti i personaggi del film: un gruppo di soldati che durante una guerra non precisata tentano di salvare una donna misteriosa. Nino riceve anche la visita a casa di una donna, una escort che è identica alla ex moglie Angela, che lo ha lasciato anni prima e di cui lui è ancora innamorato. Procedendo nella scrittura, Nino si perde in un delirio artistico e personale, in cui i ricordi della sua vita amorosa con la moglie e le memorie con i suoi amici e collaboratori si mescolano agli eventi del film che sta scrivendo, generando in lui un cortocircuito in cui non riesce più a distinguere tra verità e finzione. Quando gli viene detto dalla moglie che in realtà lui è morto e tutto quello che sta vivendo non esiste, Nino decide comunque di completare la sua sceneggiatura. Terminato di scrivere il finale, Nino si ritrova sul terrazzo dell'appartamento da cui non è mai uscito. Qui, accompagnato dalla moglie, non può fare altro che abbracciare il suo destino. ProduzioneDurante un'intervista Basso ha dichiarato: «Quando ho scritto la sceneggiatura, due anni fa, l’ho scritta pensando proprio a Giorgio Colangeli, perché l’avevo conosciuto quando abbiamo fatto un corto insieme, Il Grande Presidente, nel 2019... Mi sono stampato proprio la sua foto e me la sono tenuta con me mentre scrivevo. Quando gli ho mandato la sceneggiatura ne parlavo con i miei colleghi e dicevo “Se Giorgio non lo vuole fare o non è disponibile, non posso farlo. Non ho nessun altro con cui fare questo film perché ormai vedo solo lui”. Poi fortunatamente tre giorni dopo Giorgio mi ha chiamato e mi ha detto che era entusiasta e che voleva assolutamente farlo.»[1] Il film è stato interamente girato a Roma all’interno di un appartamento situato in via Galeazzo Alessi (zona Tor Pignattara). Una sola scena è stata girata presso il parco Giordano Sangalli in viale dell'Acquedotto Alessandrino, uno dei tre parchi pubblici del quartiere di Tor Pignattara.[2] PromozioneIl trailer ufficiale del film è stato pubblicato sul canale YouTube di Coming Soon il 9 Giugno 2022[3], mentre una clip promozionale del film è stata pubblicata su MYmovies il 14 Giugno 2022[4]. DistribuzioneIl film è stato distribuito nei cinema italiani il 15 giugno 2022.[5] Il 19 settembre 2022 è stato inserito nella lista dei 12 film italiani che concorrevano alla designazione del titolo candidato a rappresentare l’Italia nella selezione per l'Oscar al miglior film in lingua straniera.[6] Dal 3 agosto 2023 il film è disponibile in streaming on demand sulla piattaforma Chili.[7] Nel giugno 2024 è stato distribuito in alcuni cinema in Australia.[8] Curiosità
Colonna sonoraCome indicato nei titoli di coda del film, la colonna sonora è composta interamente dalle musiche che il compositore italiano Teo Usuelli ha realizzato per il film del 1968 La rivoluzione sessuale di Riccardo Ghione, edite dalla Universal Music Group.[10] AccoglienzaIl film è stato accolto positivamente dalla critica cinematografica.[11][12] «Quando i fili della mente si sfilacciano, quando la memoria e l’azione si sovrappongono e confondono, tutto ciò che rimane è ciò che era lì dalla nascita: un neonato umano avvolto da un cielo blu sulla terrazza di un nuovo sguardo, o almeno sembra. Ora tutto ciò che rimane a Nino, nell’oscurità confusa, è un dolce ondeggiare. Ancora una volta, primitivi di una nuova era, in cui il contagio sparisce ma resta la perenne diffusione della sua idea, deportati in un nuovo viaggio, in un mondo con nuove regole e sempre meno sicuro. Com’eravamo quando eravamo uomini?» «Giovanni Basso, per il suo Mindemic (Opera Zero), scommette tutto sulla performance attoriale di un interprete come Giorgio Colangeli, portando a casa una vittoria. Colangeli è la colonna portante del film, retto dalla sua fisicità che la fa da padrona, condividendo assai raramente lo schermo con gli altri protagonisti. È lui che muove i fili della storia, facendosi personaggio e Demiurgo, dando ariosità a un lungometraggio che altrimenti della claustrofobia – mentale e fisica – ha fatto il proprio tratto distintivo.» «Giovanni Basso firma un’opera prima controversa, ambiziosa (in cui i riferimenti a Kubrick arrivano anche a Paura e desiderio del 1953), catartica, genuina, rifrangente e riflettente, polimorfa.» «Strutturata come metafora della vita creativa dell’artista, l’opera ideata durante il lockdown, da cui eredita le sensazioni di costrizione e spaesamento, diviene storia universale sull’insicurezza e sul concetto di abbandono degli schemi tradizionali di composizione. Distacco dalla norma evidenziato anche dalla scelta del regista di girare interamente con un iPhone, sfruttando così le possibilità tecnico-artistiche del mezzo, come libertà di azione e agilità di ripresa [...]» «Mindemic è un’opera che cita apertamente e senza timore alcuno, che gioca con il déjà vu, che affonda le mani nell’immenso calderone cinematografico degli ultimi ottant’anni per trarne fuori Kubrick (la scrittura ossessivo-compulsiva di Nino) o, come mormora Colangeli di fronte alla sua (si fa per dire) Olivetti, “Ben Hur, Fellini, 2001: Odissea nello spazio, Antonioni, Cassavetes” e così via in un delirio nostalgico dagli effetti potenzialmente nefasti.» Riconoscimenti
Note
Collegamenti esterni
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