Le vetture erano suddivise in classi in base alla cilindrata. Il 1935 fu il primo anno in cui vennero schierate vetture appositamente derivate da quelle da Gran Premio per ottenere la vittoria assoluta e inoltre vennero riammesse le vetture strettamente di serie escluse l'anno precedente a causa della soppressione del Giro automobilistico d'Italia. Si iscrissero e presero il via da Brescia 85 concorrenti e 48 di loro completarono il percorso.[1]
In questa edizione della Mille Miglia oltre alle vetture sport già protagoniste degli anni passati vennero iscritte per la prima volta auto da Gran Premio modificate appositamente. Achille Varzi, vincitore l'anno precedente, aveva lasciato la Scuderia Ferrari e si presentava sulla linea di partenza insieme col compagno Bignami al volante di una Maserati 6C-34 Sport, appunto una monoposto da gran premio della Scuderia Subalpina adattata. La Scuderia Ferrari, desiderosa anch'essa di ripetere il successo dell'anno prima, affidò molti esemplari di Alfa Romeo 8C con diversi allestimenti ai propri piloti e portò al debutto la nuova 6C 2300B con carrozzeria Superleggera realizzata dalla Touring. Tuttavia Enzo Ferrari non poté contare sulle capacità di Tazio Nuvolari, che quell'anno non partecipò alla Mille Miglia, e per difendersi meglio da Varzi decise di schierare anche una monoposto da gran premio modificata per partecipare alle gare su strada.
Così un'Alfa Romeo Tipo B P3 dotata di tutto ciò di cui una vettura da pista avesse bisogno per essere ammessa alla circolazione stradale a metà anni '30 venne affidata a Carlo Maria Pintacuda, all'epoca ancora un pilota poco conosciuto, che scelse il marchese Alessandro Dalla Stufa come suo compagno in virtù della sua corporatura minuta che gli consentiva di prender posto più agevolmente nel piccolo abitacolo scoperto.
Oltre alla vettura per Varzi la Maserati schierò anche quattro 4CS 1100 come quelle che avevano vinto la classe l'anno precedente e una 4CS 1500 per competere con le Aston Martin Le Mans nella categoria omonima. Sempre quell'anno con la soppressione del Giro d'Italia vennero riammesse anche le vetture di serie e così, per competere nella categoria 1100 cm3 si iscrissero molte Fiat 508 CS Balilla di tutti i tipi, anche con carrozzerie modificate e motori elaborati.
Alla fine le Alfa Romeo guadagnarono i primi 10 posti assoluti ma, in mezzo a questi bolidi di cilindrata e potenza molto superiori, al settimo posto assoluto, vinse la categoria sport 1100 cm3 la Maserati ̩4CS 1100 di Ettore Bianco e Guerino Bertocchi, davanti anche a tutte le 508 Balilla.