Il Meretz (in ebraico מרצ, tradotto Energia; in arabo:ميرتس) è stato un partito politico di sinistra in Israele, formato nel 1992 dalla fusione di Ratz, Mapam e Shinui. Al suo apice tra il 1992 e il 1996, quando aveva 12 seggi alla Knesset, nelle elezioni del 2022 riuscì a superare la soglia elettorale e quindi non ebbe seggi.
Meretz era un partito socialdemocratico e laico che enfatizzava una soluzione a due stati al conflitto israelo-palestinese, la giustizia sociale, i diritti umani (in particolare per le minoranze religiose, etniche e sessuali), la libertà religiosa e l'ambientalismo.[8] Il partito era membro dell'Alleanza Progressista e dell'Internazionale Socialista, ed era membro osservatore del Partito del Socialismo Europeo.[9] La posizione del partito sul sionismo fu contestata.[10][11]
Il 30 giugno 2024 il partito ha accettato di fondersi con il Partito Laburista Israeliano per formare un nuovo partito, i Democratici. In base all'accordo di fusione, ci sarà un rappresentante di Meretz ogni quattro posti nella lista elettorale del nuovo partito e negli organi del partito, e ci sarà anche una rappresentanza per le fazioni municipali di Meretz.[12] L'accordo è stato ratificato in una convention di delegati sia di Meretz che del Labour il 12 luglio 2024. In base all'accordo, Meretz e Labour continuano ad essere entità corporative e di bilancio separate, e le loro fazioni nell'Histadrut, nei consigli comunali e in altri organismi al di fuori della Knesset non saranno unificate in questa fase, ma coopereranno.[13]
Durante le Elezioni del 2022 Meretz non riesce a passare la soglia di blocco del 3,25% e di conseguenza totalizza 0 seggi. È la prima volta dalla sua fondazione nel 1992.[15]
Ideologia
Le posizioni politiche del partito sono la difesa dello Stato sociale, il riconoscimento dei diritti degli omosessuali, la separazione tra Stato e religione e l'avvio di un negoziato di pace tra israeliani e palestinesi che crei due Stati indipendenti. Tra i partiti sionisti, il Meretz è quello che si colloca più a sinistra.
«Late last month, news broke in Israel that the party had deleted any reference to Zionism from its platform, perhaps as early as 2009. Subsequent attempts by reporters to ascertain whether the party still considers itself Zionist—the very question would’ve seemed absurd to any of us young political animals in the early 1990s—revealed organizational and ideological chaos. The party’s head, Zehava Galon, said Meretz remained as committed as ever to Zionism. Her spokeswoman, May Ossi, said the exact opposite: 'Meretz,' she told Haaretz, 'is a non-Zionist Israeli political party, the party of all citizens because the very idea of Zionism necessarily erases an entire other people.' Mossi Raz, the party's secretary-general, claimed that Meretz had never defined itself as a Zionist party»
«The reactions issued by various senior Meretz figures were inconsistent. Here's a sample: 'Meretz is a non-Zionist Israeli party belonging to all citizens;' 'Meretz is Zionist, while it has non-Zionist members;' 'Meretz has never been defined as a Zionist party;' 'We are an integral part of the Zionist system;' and 'Meretz is a Zionist left party, an Israeli party with Jewish and Arab members.'»