Il 20 aprile 1482 fu nominato vescovo coadiutore di Georg Golser, principe-vescovo di Bressanone.[1] Trascorse la maggior parte del successivo periodo presso l'arciduca Sigismondo in Innsbruck fino al 1488, quando il vescovo Gosler gli trasferì l'amministrazione del principato vescovile.[1] Quando il vescovo Gosler morì il 20 giugno 1489, il vescovo Meckau gli succedette come principe-vescovo di Bressanone.[1]
Nel novembre 1489 celebrò un sinodo diocesano, dove il maggior argomento di discussione fu il breviario e il messale usato a Bressanone.[1] Nel 1490 divenne canonico della Cattedrale di San Lamberto a Liegi.[1] Dopo la morte di Federico III d'Asburgo, il nuovo imperatore, Massimiliano I, lasciò il vescovo Meckau in carica del governo territoriale del Tirolo.[1] Fu un attivo sostenitore di Massimiliano, anche finanziario, durante la guerra sveva.[1] Il vescovo Meckau fu un patroni delle arti, architettura e letteratura, tanto da essere chiamato il primo vescovo umanista.[1]
L'imperatore Massimiliano lo nominò suo ambasciatore per tutte le faccende connesse alla sua incoronazione.[1] Il cardinal Meckau visitò il papa a Roma il 16 dicembre 1506 e poi visitò la Repubblica di Venezia, che aveva proibito il passaggio attraverso il suo territorio.[1]
A causa della intransigenza della Repubblica di Venezia, Massimiliano non poté essere incoronato e dovette trasferirsi a Trento.[1] (Questo fu uno dei motivi che portarono alla guerra della Lega di Cambrai.[1]) Nel febbraio 1507 Massimiliano dichiarò che era Imperatore del Sacro Romano Impero anche se non era ancora stato incoronato; Cardinal Meckau trasmise questa decisione al papa, che diede il suo assenso.[1]