Di origine contadina, nato in una piccola località nei pressi di Spoleto (a quell'epoca appartenente allo Stato Pontificio), fu sacerdote e parroco a San Tommaso in Parione a Roma. Accolse nella canonica i due fratelli, Pier Tommaso, orologiaio di professione, e il più giovane Giuseppe. Versato lui stesso nelle arti meccaniche, fu egli stesso orologiaio, scrisse un trattato sull'orologeria, e con i fratelli costruì fra l'altro degli orologi silenzioso, i cosiddetti "pendoli muti", uno dei quali fu presentato al papa Alessandro VII[1].
Proposizione d'orioli giustissimi tantoche il loro misuratore necessariamente debba muouersi con periodi eguali, & vniformi sotto qualunque intemperie d'aria, & anche data ne i medesimi orioli inegual potenza motrice. Inuenzione vtile a nauiganti per prender le longitudini, come anche a geografi, & agli astronomi. Dedicata alla sacra maesta del re christianissimo Luigi XIV dall'inuentore Matteo Campani de gli Alimeni spoletino, In Roma, per Ignatio de' Lazari, 1673.
Note
^ Giorgio Gregato e Luigi Pippa, Un raro 'Notturno' di Giuseppe Campani, in La Voce di Hora, n. 20, giugno 2006. URL consultato il 25 aprile 2006 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2008).
Carlo Antonio Vanzon, Campani, in Dizionario universale della lingua italiana, ed insieme di geografia (antica e moderna), mitologia, storia (sacra, politica ed ecclesiastica), preceduto da un'esposizione grammaticale ragionata della lingua italiana, Livorno, 1828-1842, p. 96.
Anatolio Egidi, I Fratelli Campani da Castel San Felice, Vita e opere di tre inventori post-galileiani. Associazione Amici di Spoleto, Collana della memoria n. 10. Spoleto, 2011.
Anatolio Egidi (a cura di), Matteo Campani de'Alimenis, Pietro Tommaso Campani, Giuseppe Campani. OPERA VARIA Horologica@Microscopica 1660-1705, Sant'Anatolia di Narco, 2013.