Massimo InardiMassimo Inardi (Roma, 15 luglio 1927 – Bologna, 20 novembre 1993) è stato un medico, parapsicologo e personaggio televisivo italiano. BiografiaMedico per formazione accademica – era specialista in Medicina legale e Medicina del lavoro[1] – fu noto soprattutto come parapsicologo e presidente dell'associazione denominata "Centro studi parapsicologici" di Bologna, città dove svolgeva la professione di responsabile di psicotecnica per le selezioni attitudinali del Servizio Sanitario delle Ferrovie dello Stato.[2] Divenne però famoso presso il grande pubblico per aver vinto 48300000 L. (un primato assoluto per quel tempo, circa 430000 € del 2020[3]), dei quali oltre 9 milioni nel corso di una singola puntata, tra il 3 dicembre 1971 e il 26 gennaio 1972, nel corso di nove puntate del telequiz Rischiatutto, condotto da Mike Bongiorno, al quale si era presentato come esperto di musica classica del XVIII e XIX secolo e della vita e delle opere di Johannes Brahms, con l'intenzione di vincere la somma utile per acquistare un impianto stereo.[2] Le doti di memoria[4], il carisma e l'interesse per la parapsicologia resero il personaggio molto popolare, contribuendo anche ai primati d'ascolti del programma televisivo. Ulteriore stupore suscitò il fatto che poi devolse la vincita di una puntata a un bambino con problemi ai reni[5]. L'estrema facilità con cui rispondeva a tutte le domande fece ipotizzare ad alcuni che fosse in grado di leggere nel pensiero di Mike Bongiorno. Per stornare anche questo dubbio, si arrivò a far leggere le domande su un foglio a Mike Bongiorno e le risposte su un altro foglio a Sabina Ciuffini[2][6]. A conclusione del ciclo del Rischiatutto, vinse anche la "superfinale" che fu organizzata il 10 giugno 1972 tra i nove campioni della trasmissione. Grazie alla popolarità acquisita con la televisione a livello nazionale ed europeo[2], divenne un divulgatore dei temi riguardanti il paranormale e pubblicò alcune opere sul tema, oltre a tenere per diverso tempo una rubrica nel periodico aziendale delle Ferrovie dello Stato Voci della rotaia. Anche Piero Angela si interessò al "fenomeno Inardi' e allo studio del paranormale, approdando a conclusioni opposte e fortemente critiche, che lo indussero a fondare il CICAP, centro finalizzato a smentire le tesi della parapsicologia e del paranormale. Nelle prime trasmissioni televisive in cui gli esponenti del neo-fondato CICAP, a partire dal 1989, cominciarono ad apparire, ebbero modo di confrontarsi con lo stesso Massimo Inardi[7]. Sofferente di cuore, morì per un arresto cardiaco all'età di 66 anni, mentre faceva rientro nella sua abitazione di Bologna.[6] Opere
Note
Bibliografia
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