Marjorie Bowen![]() Marjorie Bowen, pseudonimo di Gabrielle Margaret Vere Campbell, (Hayling Island, 1º novembre 1885 – Inghilterra, 23 dicembre 1952) è stata una scrittrice e saggista inglese. Ha scritto romanzi storici, del soprannaturale, biografie e saggi[1]. BiografiaIl padre, Vere Douglas Campbell era un marinaio. La madre, Josephine Elisabeth Ellis Bowen, grande estimatrice della Francia, le diede il nome francese di Marjorie invece del corrispondente inglese Margaret[2]. Quando l'autrice aveva circa quattro anni la famiglia si trasferì a Londra. Lì iniziò forse il più infelice periodo della sua vita. Il padre alcolista lasciò la famiglia, la madre, che aveva velleità di scrittrice sfogava su di lei le sue frustrazioni ed il suo malumore isterico. Marjorie scrive della sua infanzia. «Il grande obiettivo dei miei giorni era quello di sfuggire alle accuse o alle punizioni, perché il piacere attivo o il divertimento erano al di là di ogni speranza» La famiglia si ritrovò a vivere della carità di pochi conoscenti che l'aiutavano. Marjorie dovette pensare da sola a farsi un'educazione leggendo tutto quello che le capitava sotto mano, cercando nei dizionari i significati delle parole che non conosceva. Il poco denaro che la madre riusciva a racimolare veniva devoluto per la sorella più giovane che godeva anche delle attenzioni della nonna materna chiamata familiarmente Nana. Spesso il denaro non era sufficiente neanche a pagare l'affitto, la famiglia imparò ben presto i sotterfugi dei poveri come ad esempio la triste pratica di trasferirsi in continuazione in altre abitazioni per sfuggire ai creditori. Appena fu cresciuta abbastanza Marjorie cominciò a frequentare il British Museum e la National Gallery dove ebbe modo di conoscere i grandi personaggi della storia, l'evoluzione dell'abbigliamento e dei costumi, elementi questi che traspaiono nella maggior parte delle sue opere dove si incontrano descrizioni particolareggiate degli abiti dei protagonisti, riferimenti a specifiche leggi vigenti all'epoca e altri elementi che caratterizzano un'epoca. Portata per la scrittura e la pittura, presto Marjorie comincerà a guadagnare pochi scellini eseguendo la verifica dei fatti per giornali vari per i quali opera anche come ghostwriter. Realizzò diverse copie su legno del quadro, all'epoca popolare, della duchessa del Devonshire, Georgiana Spencer. Così come dipinse un'intera scenografia commissionatale da un'attrice teatrale che era irritabile, altezzosa e imponentemente bella[4]. Tutti i guadagni venivano ritirati dalla madre, che non per questo cambiò il suo atteggiamento denigratorio nei confronti della figlia. A sedici anni scrisse il suo primo libro, ”The Viper of Milan” (La vipera di Milano), un romanzo storico ambientato nel XIV secolo in Italia. Il libro venne rifiutato dagli editori che ritenevano che una ragazza non dovesse scrivere di certi argomenti. Dopo ben undici rifiuti venne alla fine pubblicato. Il romanzo fu un successo, l'edizione americana andò a ruba. Con gli introiti delle vendite, tutta la famiglia si permise un viaggio in Italia. Nel 1912 Marjorie Bowen conosce, ad una delle ennesime feste organizzate da sua madre, un siciliano, Zeffiro Emilio Constanza, che viveva a Londra. Più per desiderio di fuggire via che per amore lo sposerà subito dopo. La coppia si trasferisce in Italia, Marjorie rimane incinta del primo figlio. Non molto dopo scoppierà la Seconda guerra mondiale. Senza contatti con la patria, con la tubercolosi del marito che si aggravava sempre di più, a corto di denaro, senza la possibilità di reperire farmaci in un paese sconvolto dalla guerra, Marjorie comincia a disperare. Trova conforto ed appoggio in un medico veneziano, da lei chiamato il Professore. I pochi istanti che i due potevano sottrarre alle cure del Constanza, ormai malato terminale, i due li spendevano a passeggiare attorno alla villa dove la coppia abitava, tenendosi per mano. Zeffiro Constanza si spegnerà nel 1916. Lasciandola con un figlio e una figlia che morirà nell'infanzia. Marjorie, profondamente innamorata, dovette partire per l'Inghilterra, per riprendersi il figlio che era stato affidato alle cure di Nana. La coppia aveva programmato di sposarsi al suo rientro in Italia. Mentre si trovava in patria ricevette una lettera dal Professore. Diceva che gli dispiaceva, ma non poteva sposarla, la sua salute era troppo debole per farlo, il male che gli era stato da poco diagnosticato lo stava portando alla paralisi. In questo passaggio dell'autobiografia Marjorie Bowen abbandona la terza persona che aveva utilizzato fino a questo momento per passare alla prima. Cioè non scrive più sotto lo pseudonimo di Margaret Campbell, ma come Marjorie Bowen stessa, si ritroverà questa pratica alla fine dell'autobiografia. «Pensavo che mi sarebbe stato semplice creare dell'armonia nella mia vita, ma questa si è sempre scontrata con il contrasto con le vite delle altre persone.» In seguito conoscerà e sposerà Arthur L. Long, dal quale avrà due figli. Passerà gli anni seguenti a scrivere ed impegnarsi nella vita politica. Nel 1938 fu una delle firmatarie di una petizione organizzata dal Consiglio Nazionale per la Pace, un'organizzazione internazionale nata con lo scopo di evitare una nuova guerra in Europa. Morì il 22 dicembre 1952, a sessantasette anni a seguito di una caduta nella camera da letto. Il suo ultimo libro “The Man with the Scales” (L'uomo con la bilancia) venne pubblicato postumo il 25 gennaio 1954. TematicheNella sovracopertina dell'autobiografia di Marjorie Bowen, si legge: «...per trent'anni ha rovistato nella storia per il nostro intrattenimento.» Quasi tutta la produzione letteraria di Marjorie Bowen (saggi a parte) è da collocarsi nel filone della narrativa storica. Questo vale anche per i titoli ispirati al soprannaturale, al mistero, al racconto gotico. L'autrice utilizzò diversi pseudonimi, alcuni dei quali anche maschili. Come Joseph Shearing scrisse racconti sul soprannaturale e libri ispirati a crimini realmente accaduti. Come nel caso di ”For Her to See” del quale in seguito fu realizzata una versione cinematografica, o di ”So Evil My Love” (versione cinematografica ”Amarti è la mia dannazione”, 1947) che racconta dell'omicidio insoluto di Charles Bravo. O ancora di ”The Lady and the Arsenic” (La signora e l'arsenico) del 1937 sul caso, che all'epoca fece enorme scalpore, di Marie Capelle, condannata per l'omicidio del marito sulla base della sola tossicologia forense. I titoli firmati Shearing: “Moss Rose”, “The Golden Violet” (La violetta d'oro) e “Forget-Me-Not” (Nontiscordardime), ebbero particolare successo negli Stati Uniti, ottenendo sia il consenso di critici del calibro di Phil Stong, sia quello del pubblico. Fino a verso la fine del 1940 la vera identità di Joseph Shearing rimase sconosciuta al grande pubblico, anche se alcuni pensavano che dietro a quel nome si celasse la criminologa, giornalista e scrittrice inglese F. Tennyson Jesse, che invece scriveva sotto lo pseudonimo di Wynifried Margaret Tennyson. Altri pseudonimi dell'autrice furono: George R. Preedy, John Winch, Robert Paye e Margaret Campbell. La serie di storie che contengono elementi soprannaturali venne raccolta in tre antologie: “The Last Bouquet” (1933), ”The Bishop of Hell” (1949) e la raccolta postuma: ”Kecksies” (Cicute) curata nel 1940, ma pubblicata solo nel 1976. Il filo conduttore che unisce le storie della Bowen è la retribuzione delle azioni commesse, il passato che ritorna anche a distanza di secoli. Così la stessa Marjorie spiega il motivo della scelta di scrivere racconti storici: «Mi piaceva scrivere opere storiche. Erano necessari grandi sforzi, ricerca, accuratezza ed una severa autodisciplina per scrivere libri nei quali la storia veniva trasformata in finzione e ad uomini e donne del passato veniva ridata una sorte di vita. Più difficile era il lavoro che richiedeva la preparazione di un libro, più mi piaceva. Mi sembrava di dare qualcosa di solido il cambio dei soldi che guadagnavo; privatamente ho sempre pensato che ricevevo troppi soldi per quello che davo. Alla fine c'era una certa dignità in questo tipo di narrativa, che non ci sarebbe stata scrivendo di amori effimeri o le storie delle avventure della mia vita.[6]» Resta comunque difficile, se non impossibile, catalogare Marjorie Bowen in un genere letterario. Infatti le sue opere, oltre a quelli sopra citati, abbracciano anche altri generi quali biografie e saggi. Passione, morte ed emozioni forti non mancano mai. Alcuni lavori, come ad esempio: “Half-Past Two” (Alle due e mezza) fondono insieme generi diversi, si può infatti considerare questo titolo, per la resa magistrale della tensione che cresce a dismisura a dispetto di quello che realmente accade nella storia, come un antesignano del genere noir, con un finale però che ha un tocco di soprannaturale. A differenza di altri autori di libri di genere, che non lasciano spazio all'analisi psicologica dei personaggi, né alle loro motivazioni, focalizzandosi per lo più sul dover fare accadere qualcosa, o sul rispetto degli stereotipi del genere scelto, Marjorie dipinge ritratti a tutto tondo, in poche righe rende indimenticabili i protagonisti delle sue storie. Con una tecnica che oggi è diventata obbligatoria per chiunque voglia scrivere bene, Marjorie grazie alla menzione di un oggetto, di un abito o di un'acconciatura, trasporta il lettore nel tempo e nello spazio nei quali si svolge la trama. La sua capacità di creare tensione è unica. Lo stile narrativo è sobrio ed efficace, privo di fronzoli che appesantiscono la lettura. Esemplari la capacità descrittiva e la scelta dei dettagli, profonda la comprensione della natura umana piena di compassione e di dolore. Marjorie Bowen non lascia i personaggi (molti dei quali sono realmente esistiti) sulla carta bensì li rende reali, fa emergere la loro personalità, ne chiarisce le motivazioni. La narrazione viene messa al primo posto. Grazie a questo il lettore riesce a gustare l'atmosfera di quel tempo. Ricezione della critica
«...elegante ed imprevedibile, drammatica al massimo livello ... quello che in altre mani è meramente di cattivo gusto o grossolano diventa in quelle di Marjorie Bowen arte superiore, raggelante e seducente.[7]»
«Shearing è un instancabile e scrupoloso ricercatore, un superbo scrittore, un tecnico attento, un mastro dell'orrore. Non c'è Nessun altro bravo come lui.[8]» Recensendo ”The Crime of Laura Sarelle”, il comico-satirico e critico letterario Will Cuppy ha affermato. Coloro che vogliono provare le emozioni più forti farebbero bene a leggere l'impressionante storia di amore, morte e predestinazione di Mr. Shearing. Unendosi al culto di Shearing si può incontrare una delle donne più malvagie della letteratura.[9] Opere tradotte in italiano
Opere in lingua ingleseCome Marjorie Bowen
Come Joseph Shearing
Come George Preedy
Come Robert Paye
Adattamenti cinematografici
Note
Bibliografia
Altri progetti
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