Marion Dufresne (1995)

Marion Dufresne
Il Marion Dufresne nel 2005
Descrizione generale
TipoNave oceanografica / Nave mercantile / Nave ausiliaria
Numero unità1
In servizio conTerre australi e antartiche francesi (bandiera) Terre australi e antartiche francesi
ArmatoreCMA CGM (1995-2017)
Louis Dreyfus Armateurs (dal 2017)[1]
ProprietàTerre australi e antartiche francesi (bandiera) Terre australi e antartiche francesi
Porto di registrazioneFrancia (bandiera) Marsiglia
IdentificazioneFNIN FoxtrotNovemberIndiaNovember
IMO: 9050814
MMSI: 227235000
Utilizzatore principaleIfremer (dal 2018)[2]
Altri utilizzatoriIPEV (1995-2018)
CostruttoriSociété nouvelle des Ateliers et chantiers du Havre (SNACH)
CantiereLe Havre
Impostazione1993
Completamento9 maggio 1995
Consegna12 maggio 1995
Ammodernamento2015[3]
Nomi precedentiMarion Dufresne II
Statoattiva
Caratteristiche generali
Dislocamento10 380 t (10 216 long ton; 11 442 short ton)
Stazza lorda9 403 tsl
Portata lorda4 871 tpl
Lunghezza120,75 m
Larghezza20,6 m
Pescaggio6,96 m
Propulsione3 alternatori di 8 160 kW (11 095 CV)
2 motori elettrici Alstom di 6 000 kW (8 158 CV)
1 elica di manovra da 750 kW (1 020 CV)
2 eliche da 148 rbm
Velocità15,7 nodi (29,08 km/h)
Autonomia60 giorni a 13,5 kn (25 km/h)
Capacità di caricofino a 2 500 t (2 461 long ton; 2 756 short ton)
Equipaggiomax 48
Passeggerimax 110
Note
SoprannomeLe Marduf
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Il Marion Dufresne (2º di nome) è una nave multiuso armata dalla Louis Dreyfus Armateurs (dal 2017), di proprietà delle Terre Australi e Antartiche Francesi e affittata dall'Istituto polare francese Paul-Émile Victor (fino al 2017) e dall'Institut français de recherche pour l'exploitation de la mer (dal 2018).

Il nome Marion Dufresne rimanda al precedente Marion Dufresne (1972-1995)[4][5] dell'IPEV; entrambe le navi riprendono il nome di Marc-Joseph Marion du Fresne (1724-1722) navigatore ed esploratore francese.

Descrizione

Il Marion Dufresne è la più grande nave da ricerca polivalente europea e sono 5 navi in una:

  • una nave da ricerca dotata di 650 di laboratori, dotato di un sistema di sollevamento per la movimentazione di macchinari e attrezzature pesanti, di una sonda batimetrica multifascio di Thales e di una carotatrice gigante "Calypso" unica al mondo;
  • una nave passeggeri per il trasporto del personale delle basi e dei turisti verso le Terre Australi (110 passeggeri);
  • una nave da carico per il trasporto di containers e pacchi pesanti con una capacità di 4.600 e con due gru gemelle da 25 t e altre 3 gru di servizio;
  • una nave petroliera per il trasporto di carburante per le stazioni di ricerca;
  • una portaelicotteri in quanto può accogliere un elicottero di tipo Lama, Dauphin o Écureuil.

Missioni

Il Marion Dufresne è in servizio dal 1995 e ha due funzioni principali:

La nave è stata rinnovata nel 2015 e ciò le permetterà di rimanere in servizio ancora 15 o 20 anni.

La nave inoltre permette – a dei passeggeri esterni – di effettuare delle crociere polari durante le rotazioni australi.[6]

Nel dicembre 2008, durante il Vendée Globe 2008-2009, il Marion Dufresne partecipa alla missione di salvataggio della barca a vela arenata di Bernard Stamm alle isole Kerguelen.

Nel luglio 2016, il Marion Dufresne parte per esplorare il bacino di Wharton (nell'oceano Indiano, al largo di Sumatra e vicino alle isole Cocos) a seguito dei due terremoti dell'11 aprile 2012.

Nel dicembre 2016, durante il Vendée Globe 2016-2017, il Marion Dufresne partecipa alla missione di salvataggio di Kito de Pavant, a 150 km a nord-est delle isole Crozet; la cui barca a barca a vela aveva urtato un OFNI.

Note

  1. ^ (FR) Louis Dreyfus Armateurs va armer le Marion Dufresne, su meretmarine.com, 24 aprile 2017.
  2. ^ (FR) Le Marion Dufresne va quitter l’IPEV pour l’Ifremer, su meretmarine.com, 2 marzo 2017.
  3. ^ (FR) Le Marion Dufresne va repartir pour sa nouvelle vie, su meretmarine.com, 10 luglio 2015.
  4. ^ Estival, pp. 92-93.
  5. ^ FRES (Marion Dufresne), su marinetraffic.com.
  6. ^ (FR) Participation à une rotation australe du Marion Dufresne, su taaf.fr. URL consultato il 15 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2017).

Bibliografia

Voci correlate

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