Marie-Madeleine d'AubrayMarie-Madeleine d'Aubray, marchesa di Brinvilliers (Parigi, 6 luglio 1630 – Parigi, 17 luglio 1676), è stata una nobile e serial killer francese. BiografiaPrimogenita dei sei figli di Antoine Dreux d'Aubray, un consigliere di Stato e luogotenente civile di Parigi, la donna apparteneva alla nobiltà di toga. Era sposata con Antoine Gobelin, marchese di Brinvilliers, erede della famiglia produttrice degli arazzi Gobelins[1]. Dopo aver condotto una vita dissoluta[2] imparò dal suo amante Godin de Sainte-Croix a maneggiare i veleni[3]. Sembra che, a sua volta, il Sainte-Croix avesse appreso tali conoscenze da un prigioniero italiano durante la sua prigionia alla Bastiglia. La donna e il suo amante sperimentarono gli effetti dell'arsenico su alcuni familiari di Marie avvelenando a poco a poco il padre e due fratelli[1]. Cercarono poi di uccidere anche una sorella, una cognata, una nipote e il marito Antoine[3]. Sainte-Croix morì probabilmente durante un esperimento[1]. Il suo laboratorio venne perquisito e in un cofanetto vennero trovate le lettere dei due amanti[3]. Prima che potesse essere arrestata però Marie riuscì a fuggire in Inghilterra facendo perdere le proprie tracce. Gli inquirenti presero allora un suo domestico, Jean Hamelin, il quale sotto tortura confessò i crimini della sua padrona[1]. Si aprì a Parigi il cosiddetto Affare dei veleni, un processo sui loschi traffici instaurati tra la corte di Versailles e i bassifondi della capitale. Al centro di questi era Jean-Baptiste Gaudin, il quale procurava potenti veleni dietro lauto compenso ai nobili che glieli richiedevano[1]. Durante l'affare, che raggiunse il suo culmine tra il 1679 e il 1682, vennero imprigionate 442 persone[1]. Nel 1673 Marie-Madeleine fu condannata a morte in contumacia e la Camera di Giustizia parigina chiese al re Carlo II d'Inghilterra l'estradizione. La donna però riuscì di nuovo a fuggire nascondendosi in un convento a Liegi[2]. Ivi però un reparto della cavalleria francese, che si trovava in città a causa della guerra d'Olanda, la riconobbe e la riportò in Francia[1]. Durante il processo del Parlamento di Parigi, che si svolse tra il 29 aprile e il 16 luglio 1676, confessò i suoi crimini e collaborò parzialmente a smascherare la rete criminale che coinvolgeva diversi membri dell'alta società e della nobiltà[1]. Ormai prossima alla morte, Marie-Madeleine si convertì per merito dell'abate Pirot, teologo della Sorbona, a cui confidò il proprio pentimento e il desiderio di venire bruciata viva per espiare i suoi peccati[1]. Il pittore Charles Le Brun, il decoratore della reggia di Versailles, andò ad assistere all'esecuzione e ne eseguì un disegno ritraendo il viso della condannata durante il supplizio. Rappresentazioni artisticheVi sono stati due arrangiamenti musicali sulla sua vita:
The Sailor Moon musical Kessen / Transylvania no Mori (Kaiteiban), include un personaggio conosciuto come De Brinvilliers-Sensei. Era una vampira insegnante di chimica che testava i suoi studenti con i vari veleni. La sua vicenda è narrata da Alexandre Dumas in La Marquise de Brinvilliers[4] (trad. it. L'avvelenatrice[5]), racconto storico, pubblicato nel 1841, nella serie Crimes célèbres. Note
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