Marianna BrighentiMarianna Brighenti (Massa Finalese, 8 ottobre 1808 – Modena, 31 gennaio 1883) è stata una cantante lirica italiana. BiografiaMarianna Brighenti nacque a Massa Finalese l'8 ottobre 1808, sorella cadetta di Anna e figlia di Maria Galvani e dell'avvocato Pietro.[1] Il padre, di cui si suppongono le alterne fortune a seguito della caduta del Regno d'Italia che gli impedì di intraprendere la carriera politica, aveva compiuto studi letterari. Era anche un cantante dilettante ed il tipografo-editore che pubblicò a Bologna, per i tipi della Stamperia delle Muse, le effimere riviste d'informazione culturale L'Abbreviatore (1820) e Il caffè di Petronio (1825-26) nonché alcune opere di Pietro Giordani, Vincenzo Monti, Giacomo Leopardi, Giovanni Marchetti e Paolo Costa. Forse spinto dalle difficoltà finanziarie, fu anche informatore della polizia austriaca.[2] Fu proprio lui a insegnare i rudimenti del canto alle figlie e a spingerle verso la carriera di cantanti liriche.[1] Confesserà poi in una lettera all'amico Leopardi di trarne sostentamento al seguito del fallimento dell'impresa editoriale.[3] L'amicizia con LeopardiAmica di Giacomo Leopardi come già il padre, durante il soggiorno del poeta a Bologna tra il luglio 1825 e il maggio 1830 soleva accompagnarlo alla Certosa di Bologna.[4] La cantante tenne anche un epistolario insieme ad Anna con la sorella di lui, Paolina Leopardi, corrispondenza documentata e ristampata negli anni Duemiladieci e che durò dal 1829 al 1869, data della morte di Paolina.[5] La carrieraDotata di talento musicale, di «squisito sentire» secondo Alessandro Gandini e di «perfetta intelligenza dell'arte» secondo Giovanni Bustico[5], Marianna Brighenti esordì come soprano nel 1829 in un teatro privato a Bologna[6] e conobbe un successo internazionale interpretando le opere di Rossini, Donizetti, Pacini, Vaccaj e Spontini.[1] Particolarmente riuscite le sue interpretazioni dell'agosto 1831 ne Il pirata di Vincenzo Bellini al Teatro dell'Aquila di Fermo, o ancora del 1833 in Anna Bolena di Gaetano Donizetti e ne La straniera di Bellini al nuovo Teatro Petrarca di Arezzo.[5] Il riconoscimentoFu nominata socia dell'Accademia Filarmonica di Bologna nel 1831, e in seguito fu accademica a Bergamo e a Madrid.[1] Gli anni dopo il successoRitornando dalla Spagna con la salute compromessa, la Brighenti dovette ritirarsi dalle scene e salvo rare apparizioni (l'ultima nel dicembre 1839) visse appartata nella sua villa a Campiglio fino alla nomina del padre a giudice supplementare, che la portò a trasferirsi a Forlì con la famiglia.[5] Fu quindi istitutrice in casa Pepoli a Bologna per qualche tempo. Alla morte dei genitori, Marianna ed Anna fondarono una scuola femminile di italiano e canto a Modena, impresa che si rivelò di scarso successo.[1][5] Ormai in miseria, Marianna Brighenti si spense a Modena il 31 gennaio 1883, due mesi dopo la sorella.[1] Note
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