Durante l’epoca del cinema tedesco muto e agli albori del sonoro figurò in parecchi film come attrice non protagonista.
Quando salì al potere Adolf Hitler, a Maria Forescu, di etnia ebraica, fu proibito di continuare la sua professione. Sopravvisse all’Olocausto vivendo in clandestinità durante gli ultimi anni della Seconda guerra mondiale.
Nata Maria Füllenbaum[1] a Černivci,[2][3] in romenoCernăuți, frequentò la scuola media a Parigi, al Conservatorio di Praga studiò canto, musica e arte drammatica.
Tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo debuttò come cantante di operetta e presto divenne membro rinomato del rinnovato Carltheater di Vienna, esibendosi in parecchie delle tournée europee organizzate dal Teatro: fu quindi a Berlino, dove recitò nel Theater des Westens e nei più importanti teatri d’operetta.
Iniziò a lavorare per il cinema nel 1911, nel lungometraggio Die Pflicht diretto da Charles Paulus.[4][5]
Nel 1915 pose fine alla propria carriera di cantante per concentrarsi su quella di attrice, ma sostanzialmente ebbe parti da comprimaria.
All’epoca del muto, recitò in alcuni film con Harry Piel (regista, sceneggiatore, attore e produttore): nel 1923 e nel 1929 fu infatti comprimaria in quattro suoi lungometraggi:[6]
◎ nel 1923:
Menschen und Masken. 1. Teil: Der Falsche Emir, noto anche come King by Proxy, e
Menschen und Masken. 2. Teil: Ein Gefärlisches spiel
diretti e interpretati da Piel e prodotti da Piel con Hape-Film Company, Berlin;
◎ nel 1929:
Männer ohne Beruf (noto anche come Sein großes Ehrenwort) e
Sein Bester Freund. Ein Abenteuer mit 15 Hunden, noto pure come Ein kesser Junge, anch’essi diretti e interpretati da Piel e prodotti da Piel con Ariel-Film, Berlino.
Con Piel ancora all’inizio degli anni Trenta lavorò in film sonori che furono anche rigirati in francese:[7]
◎ 1930:
Er oder Ich? (diretto e interpretato da Piel e prodotto da Piel con Ariel-Film, Berlino), e la versione francese:
Lui et moi (diretto e interpretato da Piel e prodotto da Piel con Ariel-Film, Berlino, e Gaumont Franco Film Aubert, Parigi);
◎ 1931:
Schatten der Underwelt (diretto e interpretato da Piel e prodotto da Piel con Ariel-Film, Berlino), e la versione francese:
Ombres des bas fonds (diretto e interpretato da Piel e prodotto da Piel con Ariel-Film, Berlino, e Gaumont Franco Film Aubert, Parigi)
Bobby geht Los (diretto e interpretato da Piel e prodotto da Piel con Ariel-Film, Berlino [8] e la versione francese:
L’auberge du Père Jonas (diretto e interpretato da Piel e prodotto da Piel con Ariel-Film, Berlino, e Gaumont Franco Film Aubert, Parigi).
Nel 1929 aveva recitato in un’altra pellicola controversa: Der Sittenrichter. § 218. Eine wahre Begebenheit (in inglese: The Customs Judge), film muto diretto da Carl Heinz Wolff,[10] interpretando la donna che fa abortire la protagonista. Proprio l’argomento dell’aborto suscitò polemiche.[11]
Altro film in cui era stata attrice non protagonista e che aveva subito una netta censura[12][13] era stato Das Frauenhaus von Brescia (noto anche come The Women House of Brescia o The House of Pillory, dal nome di un luogo in cui le donne catturate dal nemico in guerra nell’Europa medievale venivano imprigionate, violate e sfruttate, diretto da Hubert Moest) nel 1920.[14] Argomento portante del film e sua raffigurazione, la prostituzione, erano stati il motivo principale per il quale esso dopo l’uscita nel 1920 era stato vietato in Germania sia nel 1921, sia nel 1923 sebbene la casa di produzione avesse allora assolto all’obbligo della rimozione delle scene eccepite dall’organo di censura.[15]
Al 1922 risale la partecipazione al film muto Marizza, detta la signora dei contrabbandieri,[16] in cui interpretò il personaggio della vecchia Yelina: il film fu diretto da Friedrich Wilhelm Murnau, uno dei suoi tanti muti oggi perduti o peculiari non di meno per storia editoriale o conservazione avventurose, contrastate o addirittura misteriose.[17][18] Non diversa fu la sorte di Marizza: il film è infatti dato per perduto nella sua interezza, restandone solo una parte frammentaria della prima bobina.[19]
Del 1932, dopo che aveva lavorato in Das erste Recht des Kindes, diretto da Fritz Wendhausen, è l’abrupta interruzione della carriera di attrice di Maria Forescu, discriminata come ebrea e perciò impossibilitata al prosieguo della sua professione e ad intraprenderne qualsiasi altra.
Espulsa dal Reichsfachschaft Film nel 1938, trovò rifugio in un quartiere della Berlino occidentale dove morì, nel 1947.[20]
^(DE) Kay Weniger, Zwischen Bühne und Baracke: Lexikon der verfolgten Theater-, Film- und Musikkünstler 1933 bis 1945, Metropol, 2008, pp. 120–21, ISBN978-3-938-69010-9.
^Ancestry, su ancestry.de. URL consultato il 5 marzo 2024.
^Prodotto in Germania tra il 1911 e il 1912 (uscito nel 1912) dalla Komet-Film-Compagnie Paulus & Unger, Berlin: Die Pflicht, su filmportal.de. URL consultato il 4 marzo 2024.
^ab(FR) Maria Forescu, su cineartistes.com, Cine Artistes. URL consultato il 4 marzo.
^Titolo originale: Marizza, genannt die Schmuggler-Madonna, noto in Germania anche come Ein schönes Tier, das schöne Tier, e in inglese: Marizza, Called the Smuggler’s Daughter.