Marco Giunio Silano (console 54)
Marco Giunio Silano (in latino: Marcus Iunius Silanus; 20 circa – dopo il 54) è stato un magistrato e senatore romano, console dell'Impero romano. BiografiaAppartenente all'illustre e patrizia[1] gens Iunia, e in particolare all'importante ramo dei Iunii Silani, Silano è un personaggio non molto noto, a partire dalla sua parentela con gli altri membri della gens[2]: è stato ipotizzato che egli, nato attorno al 20[3], potesse essere un figlio di Gaio Appio Giunio Silano, console ordinario del 28[3][4], e quindi nipote del console ordinario del 10, Gaio Giunio Silano[4][5], e probabilmente cugino di terzo grado degli altri Iunii Silani consoli sotto Claudio, ossia Marco Giunio Silano, console ordinario del 46, e Decimo Giunio Silano Torquato, console ordinario del 53[5]. L'unico incarico politico noto di Silano lo vede al vertice dello stato romano: egli fu infatti sicuramente console suffetto - un abbassamento di status rispetto ai cugini ordinari, in linea però con il declino politico della famiglia in epoca neroniana[6][7] - al fianco di Aulo Pompeo Paolino[2][8][9][10] (e non di Aulo Ducenio Gemino, come ritenuto in precedenza[11][12]) e assai probabilmente anche di Velleo Tutore[2][13], con il quale promosse il senatus consultum Vellaeanum (in realtà senatus consultum de obligationibus feminarum)[14], che innovava profondamente il diritto privato vietando alle donne di prestare garanzie a vantaggio di terzi, proteggendole così dai rischi derivanti dallo svolgimento di attività negoziali[15][16]. La data del consolato è più incerta: l'epigrafe che testimonia la carica[8] va datata a prima del 56[2][13], mentre i fasti consolari degli anni di Claudio lasciano aperte le possibilità del 49, del 50 oppure, con probabilità leggermente superiore sulla base dell'analisi contenutistica dell'epigrafe, del secondo semestre del 54[2]; se però un'altra epigrafe, relativa al governatorato di Germania inferiore degli anni 52-54[17], dovesse effettivamente riferirsi al collega di Silano, Aulo Pompeo Paolino[18], ciò farebbe slittare necessariamente il consolato tra 49 e 50. Nel caso in cui egli fosse console nel secondo semestre del 54, Silano dovette assistere alla morte di Claudio il 13 ottobre e presiedere al passaggio del potere a Nerone[19][20], così come alla concessione di immensi onori al defunto princeps[20][21] e all'inumazione delle ceneri di Claudio nel Mausoleo di Augusto[20][22]. Tuttavia, è anche possibile che sia stato Silano[23] il console suffetto morto poco prima di Claudio, evento a posteriori interpretato come presagio del decesso del princeps[24][25][26]; l'alternativa, ritenuta dagli studiosi leggermente più probabile, è che a morire sia stato Velleo Tutore, motivo per cui sarebbe avvenuto l'avvicendamento con Pompeo Paolino[27][28]. Infine, è incerto se a Silano debbano riferirsi un'attestazione sacerdotale[29]: alla cerimonia dei fratres Arvales del 28 giugno 54 compare un Marco Giunio Silano[30], tradizionalmente identificato con il console del 46[31][32], cosa però difficile dal momento che egli in quell'anno era in Asia come proconsole, per cui è stato proposto che potesse essere il console del 54[33]. In ogni caso, Silano fu l'ultimo della sua grande gens ad assurgere all'onore del consolato[6]. Note
Bibliografia
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