MānasaputraNella mitologia induista, i Mānasaputra sono i figli nati dalla mente di Brahmā. Il termine deriva dal sanscrito manasa, che significa "derivato dalla mente" e putra, che significa "figlio". Secondo la mitologia, all'inizio della creazione, il dio Brahmā creò sedici figli e una figlia tramite la sola volontà, senza unirsi ad alcuna donna mortale o dea. Questi figli aiutarono il dio nella creazione dell'Universo, e sono quindi anche noti come Prajāpati (signori della creazione). Secondo il Bhagavata Purana, i Mānasaputra furono:[1]
Di essi, Himavat costituisce la personificazione dei monti dell'Himalaya, e fu il padre di alcune importanti dee tra cui Ganga e Parvati. Shatarupa, l'unica figlia femmina, fu la prima donna mortale del primo Manvantara, mentre gli altri furono tutti grandi rishi (saggi) dell'induismo. I quattro Kumara, a differenza degli altri Mānasaputra, si rifiutarono di partecipare alla creazione, preferendo una vita di ascesi e di insegnamento.[2] Rispetto alla lista contenuta nel Bhagavata Purana, in alcune versioni Narada è detto figlio di Brahma e Sarasvati,[3][4] mentre viene a volte aggiunto Svayambhuva Manu, il primo uomo nel primo Manvantara e sposo di Shatarupa. Note
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