Lucia Drudi Demby

Lucia Drudi Demby, alla nascita Lucia Drudi, nota anche con lo pseudonimo di Tatina Demby (Venezia, 1924Firenze, 1995), è stata una scrittrice, traduttrice e sceneggiatrice italiana.

Biografia

Dopo aver vissuto l'infanzia e l'adolescenza a Siena, si trasferisce a Roma nel 1948 e inizia a collaborare a diverse riviste come critica d'arte e scrittrice con racconti pubblicati sui periodici L'Immagine, Il Caffè e Botteghe Oscure. Dal 1959 inizia l'attività di traduttrice con il romanzo La mia Africa di Karen Blixen, che nel 1985 diventerà un celebre film vincitore di sette premi Oscar.

Nel cinema italiano inizia l'attività di sceneggiatrice nel 1957 con lo pseudonimo di Tatina Demby ma più spesso aggiungendoci al suo vero nome il cognome del marito, il poeta statunitense William Demby, sposato nel 1950 e dal quale si separerà quindici anni più tardi, dal quale nel 1955 avrà un figlio, James Gabriele Demby, compositore e insegnante di musica. Sul grande schermo sarà candidata nel 1968 al Nastro d'argento per la migliore sceneggiatura con il film Incompreso diretto da Luigi Comencini.

A partire dal 1971 scriverà diversi film e sceneggiati televisivi (collaborando soprattutto con Gianfranco Mingozzi, Paolo Cavara e Mauro Bolognini) tra i quali si segnalano Paganini con Tino Schirinzi, Gli ultimi tre giorni, Il balordo con Tino Buazzelli e Fregoli con Gigi Proietti. Muore a Firenze per le conseguenze di un ictus nel 1995 all'età di 71 anni. Era la sorella minore della scrittrice, traduttrice, critica d'arte e agente letterario Gabriella Drudi (1922-1998)[1].

Opere

Narrativa

  • Donna che dorme, Roma, Cooperativa Prove 10, 1973
  • La lezione di violino, Milano, Adelphi, 1977
  • L'icona, Milano, Edizioni delle donne, 1980
  • Il cervo, Venezia, Filippi, 1984
  • Allegro espressivo, Foggia, Bastogi, 1984
  • Jeanne. La mite compagna di Modigliani, Foggia, Bastogi, 1985

Traduzioni

Filmografia

Sceneggiature cinema

Sceneggiature televisione

Note

  1. ^ Alessandra Trevisan, Lucia Drudi Demby (Venezia 1924 – Firenze 1995), su enciclopediadelledonne.it. URL consultato il 13 febbraio 2021.

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Collegamenti esterni

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