Lucia CassaràLucia Cassarà (Palermo, 9 febbraio 1999) è una pianista e scrittrice italiana. Biografia e formazioneLucia Cassarà è nata a Palermo ma vive tra Alcamo e Bologna. Con la sua passione per la Musica Classica, coltivata fin dall'infanzia, ha iniziato a suonare il pianoforte all'età di sei anni, vincendo soltanto due anni dopo il suo primo premio al Concorso Nazionale per giovani musicisti “Città di Palermo” organizzato dal Collegium Ars Musica.[1] Dopo il conseguimento della maturità linguistica, appena ventenne, il 26 novembre 2019, ha conseguito, con 110 e lode, la laurea di I livello in Pianoforte presso il Conservatorio Musicale Antonio Scontrino di Trapani, discutendo la tesi dal titolo: Il Pianoforte nel Cinema: la musica classica nelle pellicole cinematografiche. In questa sede frequenta, durante gli anni accademici, varie masterclass e corsi di perfezionamento. Nell’ambito solistico-cameristico si è poi perfezionata presso il Conservatorio Alessandro Scarlatti di Palermo, dove, il 29 ottobre 2021, ha conseguito la Laurea di II livello in Pianoforte, con la votazione di 110 e lode, discutendo una tesi sui ''Quadri di un’esposizione di Musorgskij[1] '' attraverso un lungo viaggio, a partire dall’opera originale del 1871 fino al rock di Emerson, Lake & Palmer, dagli acquerelli di Hartmann per arrivare alla pittura astratta di Kandinskij fino ad arrivare ai docufilm musicali del regista inglese Cristopher Nupen.[1] Alla passione per la musica classica Lucia ha affiancato anche quella per il Cinema, e il 22 marzo 2023, presso l'Università di Bologna, ha conseguito la Laurea magistrale in Cinema, Televisione e Produzione multimediale con la tesi "Gli accompagnamenti musicali nel Cinema - Origine, Evoluzione e Restauro del Suono".[2] Il suo interesse per il Cinema e la Scrittura l'ha portata ad iscriversi ai corsi di Scrittura e Sceneggiatura cinematografica tenuti presso la Scuola Holden di Torino. Lucia ha lavorato presso la Cineteca di Bologna, dove ha svolto attività di consulenza musicale, occupandosi della catalogazione dell’archivio musicale appartenuto al regista Vittorio De Sica e Giuditta Rissone, sua prima moglie, una splendida collezione di dischi 78 giri con delle canzoni del repertorio napoletano interpretate da De Sica, che era già noto per le sue capacità vocali. Diversi brani sembrano fare da eco a pezzi d’opera conosciuti, tra Rossini e Puccini. I dischi vengono catalogati e digitalizzati in file audio MP3 in modo che possano essere fruibili per ricercatori, studiosi ed appassionati del personaggio eclettico di Vittorio De Sica.[1] Presso il laboratorio di restauro cinematografico ''L’immagine Ritrovata'' di Bologna ha effettuato delle ricerche sull’evoluzione del restauro sonoro delle opere cinematografiche anche il periodo del cinema muto e degli accompagnamenti musicali fatti dal vivo.[1] A quattordici anni ha composto la sua prima colonna sonora per il cortometraggio ''Contenere l'infinito'' del regista alcamese Alessandro Ferrara, tratto dall’omonimo racconto della scrittrice Maria Sandias, con la partecipazione dell’attore Sebastiano Somma. Ha scritto le musiche per il booktrailer fotografico "Lo stupore dell'acqua" sull’omonimo libro del celebre fotografo Melo Minnella.[1] Lucia ha inoltre collaborato con l’Accademia ADADS (Accademia dell’Arte e dello Spettacolo di Milano), il Galliera Music Lab di Bologna, l’emittente televisiva Videosicilia e l’emittente radiofonica Radio In di Palermo, Trapani Classica, Festival Scontrino di Trapani, la stagione Pianisti in Sala Scarlatti del Conservatorio di Palermo, Compagnia del Piccolo Teatro e Unitre di Alcamo. CuriositàCon lo spirito imprenditoriale che la contraddistingue, Lucia concilia con amore e dedizione la sua arte con la gestione delle aziende di famiglia; lavora come Creative Manager per l'azienda vinicola del padre, e per continuare la tradizione della farmacia di famiglia ha conseguito il Master in Management della Farmacia presso l'Università di Ferrara l'11 settembre 2024. OpereNel suo primo saggio dal titolo Mozart, Disney & Co. - L’immagine e il suono: la magia del cinema, (Ernesto Di Lorenzo editore, 2023), presentato presso il Salone internazionale del libro di Torino nel maggio 2024[3], viene esplorata la storia del cinema attraverso l'importanza della musica, dall'epoca dei Fratelli Lumière ad oggi. La musica, infatti, è sempre fondamentale nel creare atmosfere ed emozioni nei film, trasformandosi da accompagnamento improvvisato a forma d'arte riconosciuta e specializzata. Oltre a far rivivere gli sviluppi tecnologici del suono, dal grammofono al Dolby System, il saggio dedica spazio al restauro del sonoro, che oggi tende a preservare e restaurare i documenti sonori con dei giusti criteri. In conclusione, il saggio fa una celebrazione del cinema come l'arte che unisce tutte le altre, realizzando l'ideale wagneriano dell'Opera totale. ProgettiLa Musica classica al CinemaFin dagli esordi del cinema la musica, soprattutto quella classica, ha accompagnato le immagini delle opere cinematografiche, caratterizzandole e valorizzandole. Il progetto intitolato La Musica Classica al Cinema, indagando l'affascinante legame tra cinema e musica classica, propone concerti per pianoforte all'interno dei teatri e delle sale cinematografiche.[4] Si parte da Bach, preferito da Pasolini e Bergman, poi Händel, utilizzato nella colonna sonora di Barry Lyndon di Kubrick, fino a Mozart e Beethoven, celebrati in diversi film con i loro brani musicali, fino alle suggestive sonorità di Chopin in pellicole come Il Pianista di Roman Polanski e tanti altri famosi compositori, dalle cui opere il cinema ha tratto ispirazione.[4] Past and Present: Johann Sebastian Bach e Philip GlassL'equilibrio formale delle composizioni di Bach si ritrova nelle strutture ripetitive di Philip Glass. I due compositori, con linguaggi diversi, esplorano la capacità della musica di creare un'esperienza immersiva e meditativa, dimostrando che, nonostante la differenza nei secoli, la musica continua a parlare una lingua universale.[4] Arte e Musica: Quadri di un'esposizioneIl progetto intende esplorare in maniera approfondita il collegamento tra suono ed immagine, ponendo l'attenzione sull'opera per pianoforte Quadri di un'esposizione di Modest Petrovic Musorgskij. Attraverso l'analisi e l'interpretazione di questa composizione musicale, si cercherà di evidenziare lo stretto legame esistente tra le suggestioni sonore rievocate dal pianoforte e le immagini, mettendo in rilievo la capacità dell'opera di creare una sinergia tra i due mondi espressivi.[4] Un viaggio multisensoriale attraverso il tempo e lo spazio: dagli acquarelli di Viktor Hartmann alle interpretazioni visive di Kandiskij, dalla versione orchestrale di Ravel alle reinterpretazioni rock di Emerson, Lake & Palmer. Concerti
Note
Voci correlate
Collegamenti esterni
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