Longo (famiglia veneziana)I Longo furono una famiglia patrizia veneziana, annoverata fra le cosiddette Case Nuove. StoriaPoche e incerte sono le informazioni sull'origine di questa antica famiglia[1], che talune fonti asseriscono essere oriunda di Padova o Rimini[2]. Alcuni la ritengono presente in laguna già dal 560 (o forse anche prima), poiché in quell'anno sarebbe attestato un Luca Longo, magister equitum, che fece costruire vari edifici civili e religiosi del primitivo insediamento di Rivoalto[1]. Nel 1268 Gerardo Longo è nominato Supremo Comandante degli Eserciti della Repubblica. Esclusi dal patriziato alla serrata del Maggior Consiglio del 1297, vi furono reintegrati nel 1381 nelle persone di Nicolò e Lorenzo Longo, distintisi per particolare valore militare nella guerra di Chioggia contro Genova[2][1]. Delle attività della famiglia rimangono poche tracce a causa della scarsa partecipazione alla vita politica. I Longo acquisirono nuova fama in occasione della prima guerra Turco-Veneziana quando nel 1470 il sopracomito Girolamo Longo venne catturato e barbaramente impalato. Pare che per il suo valore nel combattimento gli fosse stata concessa la libertà a patto della conversione, ma egli rifiutò affermando davanti al sultano "sono Veneziano e Cristiano" . Il Doge Cristoforo Moro concesse esequie solenni. Nel settecento la famiglia si divise in due rami. Il ramo rimasto a vivere nel palazzo in San Marziale si estinse alla fine del secolo. L'altro si trasferì in una dimora alle Zattere. Alla caduta della Serenissima e con l'arrivo degli austriaci in Veneto, i Longo ottennero la conferma della propria nobiltà con Sovrana Risoluzione del 16 novembre 1817[2]. Membri illustri
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