Locomotori STEL serie 106-109
I locomotori serie 106 ÷ 109 erano una serie di vetture tranviarie che la STEL pose in servizio nel 1931, per l'esercizio delle tranvie dell'Adda. StoriaI locomotori "tipo OM" furono costruiti in 4 esemplari nel 1931 in occasione del completamento dell'elettrificazione delle linee Gorgonzola-Vaprio e Villa Fornaci-Cassano; poiché tali linee erano elettrificate a 1200 V cc, mentre il resto della rete interurbana milanese aveva una tensione di 600 V, le vetture ricevettero equipaggiamenti elettrici bitensione, ultime motrici STEL ad averli[1]. Nel 1939 i locomotori entrarono nel parco ATM, mantenendo la stessa numerazione[2]. Secondo una statistica del 1948 risultavano tutti in servizio[3]. In periodo postbellico, i locomotori vennero rimodernati: la modifica più consistente fu quella di sostituire le originarie porte a battente con le più comode e rapide porte a comando pneumatico (modifica di cui non godé il 108)[4]. Cessato nel 1951 il servizio merci sulle linee dell'Adda, le motrici furono assegnate esclusivamente al servizio viaggiatori[5]. Nel 1966, con la chiusura della Milano-Monza, il locomotore 107 fu radiato[6] e demolito in seguito nel deposito Monza Borgazzi, mentre nel gennaio 1973 le motrici 106 e 109 furono trasferite dalla Milano-Vimercate alle linee della Brianza, ovvero alla Milano-Limbiate e alla Milano-Carate. Assegnati al deposito di Desio, furono destinati al traino dei treni più pesanti nelle ore di punta[7]; in questi mesi, il 109 venne privato del pantografo per la captazione a 1200 volt, mentre sul 106 ci si limitò a renderlo inservibile. Il 108, inoltre, a fine 1974 passò dal deposito di Vimercate a quello di Gorgonzola[4], per essere poi demolito nel 1978[8]. Tra il 1982 e il 1983 il locomotore 109 venne revisionato e riverniciato, operazione alquanto inutile, poiché nello stesso 1983 i due locomotori superstiti (106 e 109) vennero radiati[9], e dopo un accantonamento presso il deposito di Desio furono demoliti a fine anni '80. CaratteristicheNonostante la definizione ufficiale di "locomotori", gli OM erano in realtà vetture tranviarie per il trasporto di passeggeri (con 26 posti a sedere) con un ampio bagagliaio centrale, utilizzato per il trasporto delle merci, che all'epoca della costruzione non era ancora scomparso. Nel bagagliaio era anche posta la cabina di alta tensione[10]. Le vetture erano equipaggiate con 4 motori TIBB GDTM 133 da 105 HP ciascuno, e montavano carrelli Brill identici alle "Reggio Emilia"[11]. Sul tetto vi erano due trolley per l'alimentazione a 600 V, e un pantografo per quella a 1200 V[12]. Cassa (metallica) e parte elettrica riprendevano quelle dei locomotori "Costamasnaga" del 1927-1928[11]. LivreeI locomotori entrarono in servizio nella livrea bianco gesso tipica dei mezzi STEL. Con il passaggio all'ATM, le vetture assunsero una colorazione a due toni di verde, simile a quella dei tram urbani, ma con un caratteristico disegno frontale "a scudo"[13]. Note
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
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