Si insedia all'interno di rocce calcaree o conchiglie più grosse corrodendole mediante delle secrezioni acide che secerne da apposite ghiandole. La sua crescita è estremamente lenta, e per raggiungere la lunghezza di 5 cm, sono necessari dai 15 ai 35 anni.
Pesca
Il suo consumo, la detenzione, il commercio e la pesca sono vietati in tutti gli stati dell'Unione europea ai sensi dell'art. 8 del Regolamento (CE) 1967/2006. In Italia, già il DM 16 ottobre 1998 vietava tutte queste attività: "… Considerato che gli istituti scientifici incaricati di effettuare studi in materia hanno evidenziato che le attività di pesca della L. lithophaga e del Pholas dactylus (dattero bianco) provoca alterazione ai fondali rocciosi con distruzione di biocenosi;…Decreta:
Il divieto di raccolta di molluschi litofagi con l'impiego di martelli pneumatici o di altri attrezzi a percussione, stabilito dal regolamento CE 1626/94 del 27 giugno 1994, è esteso, in tutte le coste italiane, con il divieto di pesca del dattero di mare e del dattero bianco con qualsiasi attrezzo.
È prorogato al 30/9/2007 il divieto di detenzione e commercio del dattero di mare e del dattero bianco di cui al DM 26 settembre 1996, in quanto per la loro pesca vengono seriamente danneggiate le costiere calcaree[1], tra le quali quelle della penisola sorrentina e del golfo della Spezia."
Tuttavia, in alcuni casi la pesca di frodo continua ad essere praticata[2][3][4]. Per soddisfare la richiesta di questo prodotto da parte di coloro che lo apprezzano dal punto di vista gastronomico, si stanno tentando diversi progetti di allevamento, in cui i datteri verranno messi a dimorare in appositi blocchi di cemento, la cui distruzione al momento della raccolta non causerà alcun danno ecologico o paesaggistico.[5]