Linguaggio compilatoIn informatica un linguaggio compilato è un linguaggio di programmazione implementato tramite un compilatore, un programma che converte il codice sorgente in codice macchina. Differisce dal linguaggio interpretato, in cui il codice è eseguito direttamente da un programma detto interprete. Questo nome è vago e tecnicamente errato, perché ogni linguaggio può essere implementato sia con un compilatore, sia con un interprete. Inoltre, esistono e sono sempre più diffuse soluzioni miste, in cui un compilatore converte il codice in una forma intermedia (spesso detta bytecode), che viene interpretata o compilata in codice macchina a tempo di esecuzione da un compilatore just-in-time. CaratteristicheUn programma compilato è generalmente autonomo, nel senso che non richiede che sia stato installato un secondo programma (l'interprete, appunto) per essere eseguito. Tuttavia, può richiedere che siano installati altri programmi e librerie per svolgere i propri compiti. Il codice oggetto è praticamente immodificabile: non è possibile modificarlo per errore, ed è molto difficile modificarlo deliberatamente per ottenere una diversa esecuzione del programma. In termini di rapidità di debugging e di modifica del programma, la differenza tra compilatore e interprete è notevolissima. Non è possibile lanciare il programma eseguibile su un computer su cui non è installato un interprete per il linguaggio in uso. I linguaggi compilati rimangono di scelta in tutti gli ambiti in cui la velocità di esecuzione del software è fondamentale, deve essere monitorata, dove vengono sfruttate a fondo le risorse hardware, o le stesse sono limitate (applicazioni embedded, real time, videogiochi, multimedia). In questi casi si rinuncia alla relativa facilità di realizzazione del software con linguaggi interpretati, in cambio di maggior controllo delle risorse offerte dai linguaggi compilati. Voci correlateCollegamenti esterni
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