Nata Leslie Marmon il 5 marzo 1948 ad Albuquerque, nel Nuovo Messico, dal fotografo Lee Marmon e sua moglie Mary Virginia Leslie[1], è considerata tra le più importanti scrittrici native americane[2].
Partendo dai racconti tradizionali tramandati oralmente dai nativi americani intrisi di elementi del mito e della natura Silko riflette nelle sue opere sull'importanza di preservare le tradizioni e gli stili di vita degli Indiani d'America[4] riflettendo nel contempo sul ruolo della donna nella società occidentale multirazziale[5].
Raccontare (Storyteller) (1981), Milano, La salamandra, 1983.
Sacred Water: Narratives and Pictures (1994)
Love poem and Slim Canyon (1996)
Rain (1996)
Oceanstory (2011)
Miscellanea
The delicacy and strength of lace: letters between Leslie Marmon Silko & James Wright (1986)
Intervista con Leslie Marmon Silko in: Laura Coltelli, a cura di, Parole fatte d’alba. Gli scrittori indiani d’America parlano, Roma, Castelvecchi, 1995, pp. 126-45.
Almanac of the Dead di Leslie Silko: un intrattenimento rivoluzionario di Daria Donnelly, traduzione di Sandra Grieco, in: ACOMA, rivista internazionale di Studi Nordamericani, Numero 5, Estate/Autunno 1995 - Anno II, http://www.acoma.it/sites/default/files/pdf-articoli/5donnelly.pdf
Un giardino color indaco: Gardens in the Dunes di L. M. Silko, di Carlo Martinez (in: Andrea Mariani, a cura di, Riscritture dell Eden. Il giardino nell immaginazione letteraria angloamericana, Liguori, Napoli 2003).
Reading Leslie Marmon Silko: critical perspectives through Gardens in the dunes di Laura Coltelli, Pisa, Plus, 2007
Écriture ethnique et multiculturalisme: le cas de Ceremony di Leslie Marmon Silko, di Vamara Kone, in: LIENS Nouvelle Série N°13, décembre 2010, Dakar, Senegal. [1]