Allievo di Francesco Lojacono all'Accademia di belle arti di Palermo, si accosta agli esordi alla tradizione napoletana dell'Ottocento. A partire dagli anni venti rinnova la sua pittura in direzione di una stesura luminosa di ascendenza postimpressionista. Svolge un ruolo importante nell'attività del Sindacato siciliano, pur rimanendo estraneo alle tematiche del Novecento così come al rinnovamento delle generazioni più giovani. Durante gli anni trenta partecipa alle mostre sindacali e ad alcune edizioni della Quadriennale e della Biennale.
Nel Dopoguerra svolge con coerenza una figurazione legata a pochi temi familiari - paesaggi, nature morte, ritratti - accostandosi soprattutto alla suggestione cromatica del tardo Renoir.
Sue opere si trovano presso enti pubblici, istituti bancari e collezioni private nonché presso la Civica Galleria d'Arte Moderna di Palermo.
Mostre
Biennale Internazionale di Venezia: XIX (1934); XX (1936); Mostra itinerante della Biennale - Varsavia, Helsinki, Kaunas, Riga, Tallien, (1937)
Quadriennale d'Arte Nazionale di Roma: I (1931); II (1935); III (1939); IV (1943); V (1947); VII (1955-'56)