Originari di Calenzana, i fratelli Guérini raggiunsero la Francia continentale in fuga dalla miseria della Corsica e si riuniranno tutti assieme agli inizi degli anni trenta a Marsiglia. Privi di qualsiasi mezzo e analfabeti, i Guérini formarono un piccolo impero criminale fatto di dieci bordelli e due bar.[1]
Carbone e Spirito evitarono lo scontro diretto con loro e, dopo un attentato dimostrativo verso Antoine Guérini, s'arrivò ad un accordo in cui la totalità delle case di tolleranza di Marsiglia passavano sotto il controllo dei fratelli còrsi.[1]
Gaetano Zampa, di origini napoletane, nel 1966 venne arrestato per porto d'armi abusivo ed incarcerato fino al 1970, continuando a gestire dalla sua cella il suo giro di traffico di droga e prostituzione, oltre che ordinare l'omicidio di Albert Guérini per vendicare la morte dell'amico Blémant. La gendarmeria francese salvò i superstiti dei fratelli Guérini dalla vendetta di Zampa arrestandoli.
Oltre ai traffici della French Connection, Gaetano "Tany" Zampa entrò nel mondo del traffico di armi: la sua famiglia rifornì gli arsenali dell'IRA e dell'ETA, anche se proprio i suoi uomini furono sospettati dell'assassinio di Pierre Goldman, bandito e terrorista fiancheggiatore dell'ETA.
Dopo un breve periodo di latitanza in Italia, Zampa tornò a Marsiglia nel 1975 ed approntò l'espansione degli affari illeciti della sua banda sulla Costa Azzurra, autorizzando i grandi colpi di Albert Spaggiari a Nizza e mettendo suoi uomini alla testa dei casinò della città. Tuttavia uno dei suoi uomini, Jacky "Le Mat" Imbert, s'era nel frattempo messo in proprio, taglieggiando oltretutto anche i suoi protetti, e per questo gli venne teso un agguato. Ma Imbert riuscì a sopravvivere alle gravissime ferite, pur rimanendo mutilato della mano destra, scatenando in risposta una breve faida tra il 1977 e il 1978, in cui riuscì ad uccidere quindici uomini di Zampa.
Questa breve guerra non scalfì il potere di Tany Zampa e dei suoi uomini, che incominciarono a fare i primi errori: nel 1981 l'agguato mortale al giudice Pierre Michel, fatto che strinse ancor di più la morsa intorno alla banda, e l'omicidio di Gilbert "Il Libanese" Hoaereau, prestanome della banda sospettato di volersi ritagliare troppo spazio. La gendarmeria francese trovò documenti scottanti fra le carte della vittima che riconducevano direttamente a Tany Zampa ed al suo entourage: il 29 novembre 1983 Zampa e i suoi uomini furono arrestati. Consapevole d'aver perso ogni ascendente sulla scena criminale di Marsiglia, Tany Zampa s'impiccò in cella e morì il 15 agosto 1984 dopo una breve agonia.
Francis Vanverberghe
Nonostante il suo nomignolo, assolutamente nulla legava Francis Vanverberghe al Belgio: suo padre era un carpentiere, originario del paese fiammingo (ma situato in Francia) di Croix, mentre sua madre era una pied-noir originaria della Spagna. Calciatore promettente, già promessa dell'Olympique Marsiglia, si ferì a 16 anni e dovette abbandonare i suoi sogni di gloria calcistica. Di lì in poi iniziò la sua carriera criminale; dallo sfruttamento della prostituzione alle rapine, fino al ferimento di diversi agenti di polizia venuti ad arrestare il suo compare Antoine "Tony l'Anguilla" Cossu. Sarebbe stato quest'ultimo fatto a segnalarlo agli occhi dei Guérini. L'omicidio di Albert Guérini e la conseguente assunzione del potere da parte di Tany Zampa lo avrebbero proiettato ad una posizione di prima fila nella criminalità marsigliese, anche se la sua indipendenza, specie nel delicato traffico di eroina, lo avrebbero messo in breve contro il capo dei capi di Marsiglia.
Dopo l'arresto il Belga assistette dalla galera all'ascesa del suo acerrimo rivale, ma anche alla sua caduta: il caso volle che fosse scarcerato per buona condotta poco dopo il suo suicidio. Nel nuovo passaggio di consegne, Francis privilegiò il rapporto col mondo dell'alta moda e soprattutto del calcio, sua antica passione. Il soggiorno e la residenza nell'Île-de-France, nella Provenza e nel Delfinato gli erano stati interdetti: ciò nonostante, non trovò difficoltà di sorta a dirigere gli affari illeciti dalla sua magione di Vitrolles con l'aiuto del fido Tony l'Anguilla e soprattutto di Jacky "Le Mat". La banda di Zampa, comunque, non si era arresa dopo la morte del loro capo: sarebbe stata necessaria una nuova faida, con dieci ex uomini di Zampa rimasti a terra tra il 1985 ed il 1987, perché i nuovi equilibri fossero universalmente accettati. Nel 1988 sarebbe stato arrestato ed avrebbe trascorso quattro anni in galera sotto custodia cautelare, accusato non degli omicidi, ma di traffico d'eroina. Due nuove minacce sarebbero allora spuntate all'orizzonte per il dominio del Belga: Raymond "Il Cinese" Mihière e Souhel "Joel il Libanese" Hanna-Elias. Il 1º settembre 1989 il fratello di Francis, José, sarebbe caduto sotto il piombo d'un ambizioso tirapiedi, certo Bernard Bousquel. Non avrebbe raccolto il frutto della sua azione: sarebbe sparito definitivamente dalla circolazione neppure dieci giorni dopo, mentre altri venti malavitosi sarebbero stati crivellati dalle paranze del Belga.