Washington nacque nel 1602, figlio quintogenito di Lawrence Washington (1565–1616) di Sulgrave Manor, nel Northamptonshire, figlio ed erede a sua volta di Robert Washington (1544–1619) scudiero, di Sulgrave, e della sua prima moglie Elizabeth Lyte, figlia ed erede di Walter Lyte di Radway, nel Warwickshire. La madre di Lawerence era Margaret Butler (m. 16 marzo 1651), figlia primogenita e coerede di William Butler, scudiero, di Tyes Hall presso Cuckfield, nel Sussex, e di Margaret Greeke, figlia di Thomas Greeke, gentiluomo di Palsters, nel Lancashire.
Lawrence Washington aveva sette fratelli in tutto, Robert, Sir John, Sir William, Richard, Thomas, Gregory e George, e nove sorelle, Elizabeth, Joan, Margaret, Alice, Frances, Amy, Lucy, Barbara e Jane.[2] Suo fratello maggiore, Sir William Washington, sposò Anne Villiers, sorellastra del favorito di Giacomo I d'Inghilterra, George Villiers, I duca di Buckingham.[3][4][5][6]
Washington era a sua volta pro-pronipote di John Washington e di Margaret Kitson, sorella di Sir Thomas Kitson di Hengrave.[4]
La carriera
Washington venne ammesso al Brasenose College di Oxford nel 1619, dove si diplomò nel 1623 col titolo di Bachelor of Arts,[7] e dopo pochi giorni venne eletto membro del College. Nel 1626 ottenne un master of arts e nel 1627 venne nominato rettore alla stessa università.
Il 26 agosto 1632, l'arcivescovo di Canterbury, William Laud, nominò Washington procuratore per Oxford. In accordo con re Carlo I, supremo capo della chiesa d'Inghilterra, Laud cercò di liberare l'università dal clero puritano che in essa operava e pertanto Washington si impegnò a fondo in queste purghe.[8] I servizi di Washington a Laud gli consentirono di ottenere la nomina a rettore di Purleigh, nell'Essex, posizione che assunse ufficialmente nel 1632. La nomina permise a Washington di sposare Amphilis Twigden, una letterata, giovane e ricca vedova che già da tempo corteggiava rischiando l'esclusione da Oxford (ai lettori era infatti proibito sposarsi).[8]
Nel corso della guerra civile inglese più di cento preti della chiesa d'Inghilterra, definiti "scandalosi e maligni" vennero privati dei loro beni per tradimento o per immoralità per ordine del parlamento puritano.[9] Nel 1643 lo stesso Washington finì tra gli accusati per essere "un assiduo frequentatore di birrerie" che "[incoraggiava] altri a quel vizio bestiale" e perse pertanto il suo beneficio.[10]
Dopo la sua estromissione da Purleigh, Washington divenne rettore della povera parrocchia di Little Braxted nell'Essex. Né Amphilis né i suoi figli lo accompagnarono in quel luogo, dal momento che tutti insieme trovarono ospitalità presso Sir Edwin Sandys, che aveva servito come tesoriere della Virginia Company nelle colonie americane. Attraverso la figura di Sandys, al figlio di Lawrence, John, venne assicurato di entrare nella loggia dei mercanti di Londra dove divenne un commerciante di tabacco.[11]
Washington morì dunque in povertà e venne sepolto nella All Saints' Church di Maldon, Essex.[7]
Nel 1630 Washington incontrò Amphilis Twigden durante una sua visita a Pendley Manor presso Tring, nell'Hertfordshire.[14] Amphilis, battezzata il 2 febbraio 1602, era figlia e coerede di John Twigden di Little Creaton, Northamptonshire, e di Anne Dicken, figlia di William Dicken. Lawrence e Amphilis si sposarono a Tring nel dicembre del 1633, ed ebbero insieme tre figli e tre figlie:[7][15]
Martha Washington, che emigrò in Virginia nel 1678. Sposò Samuel Hayward della Virginia, figlio di un mercante di Londra, Nicholas Hayward. La coppia non ebbe figli.[16]
Willard Sterne Randall, George Washington: A Life, New York, Holt & Co., 1997.
Douglas Richardson, Magna Carta Ancestry: A Study in Colonial and Medieval Families, a cura di Everingham Kimball G., IV, 2nd, Salt Lake City, 2011, p. 417, ISBN1-4609-9270-9.
Frank E. Grizzard, Jr.George Washington, A Biographical Compendium Santa Barbara California, ABC-CLIO, 2002, details the portrait of Lawrence Washington with the contemporary phrasing of the charge laid against him and that led to his removal from Purleigh:
common frequenter of ale-houses, not only himself sitting daily tippling there, but also encouraging others in that beastly vice in op. cit. p. 5, s.v. Ancestry.
C. V. Wedgwood, The King's Peace 1637–1641 London and Glasgow, Collins Fontana, 1973
C. V. Wedgwood, The King's War 1641–1647 London and Glasgow, Collins Fontana, 1973
Christopher Hill, The Century of Revolution 1603–1714 London and New York, Routledge Classics, 2006
A. L. Rowse, The Elizabethan Renaissance: The Life of the Society London, Penguin Classic History, 2000
A. L. Rowse, Ralegh and the Throckmortons (1962) The Reprint Society, London, 1964 (index s.v. Sulgrave, Washington)
Wallace Notestein, The English People on the Eve of Colonization 1603–1630 New York, Harper&Brothers, 1954 in: The New American Nation Series (Steele Commager and Morris ed.)
Blair Worden ed., Stuart England Oxford, Phaedon 1986
Helen Gardner, (introduction, edition) The Metaphysical Poets Penguin Books, 1972 (biographical notes pp. 306–323)
Henry Morley, Character Writings of the Seventeenth Century London, George Routledge and Sons, 1891 in: The Carisbrooke Library. XIV
Hugh Ross Williamson, George Villiers, First Duke of Buckingham: Study for a Biography London, Duckworth 1940
Glyn Redworth, The Prince and the Infanta: The Cultural Politics of the Spanish Match New Haven and London, Yale University Press, 2003 (index s.v. Washington)
The Brazen Nose [the college's magazine], volume 41 (2006–7), page 110