Lanfranco FrigeriLanfranco Frigeri, in arte semplicemente Lanfranco (Quingentole, 22 febbraio 1920 – Poggio Rusco, 17 giugno 2019[1]), è stato un pittore e scultore italiano. BiografiaNasce a Quingentole, piccolo paese dell'Oltrepò mantovano, nel 1920, figlio di uno scultore del luogo. Nella sua formazione iconografica hanno una grande importanza i temi fantascientifici incontrati già durante la fanciullezza, in particolare nelle strisce di Flash Gordon pubblicate sul periodico L'avventuroso. Compie gli studi al liceo artistico e all'Accademia di belle arti di Bologna. Nel 1940, con l'entrata in guerra dell'Italia, è chiamato alle armi e combatte sul fronte greco, finendo prigioniero. Alla fine del conflitto torna a frequentare l'Accademia a Milano, sotto la direzione di Giacomo Manzù. Nei primi anni cinquanta è la scultura a dargli le soddisfazioni maggiori: nel 1950 vince il concorso per una formella bronzea per una porta del Duomo di Milano e per la realizzazione della statua del beato Michele Carcano, da porre su una guglia della facciata. Nel 1951 la sua scultura Il sabbiaiolo del Po partecipa al Premio Suzzara d'arte contemporanea e viene scelta come simbolo dell'esposizione. Nel 1955-56 realizza la statua di San Giovanni dell'Apocalisse per il Cimitero Monumentale di Milano, e riceve elogi dallo scultore britannico Henry Moore. Le critiche provenienti dall'Italia non sempre sono positive[2], ma all'artista arrivano molti inviti ad esporre anche all'estero. Le opere degli anni sessanta sono prevalentemente pittoriche: i temi indagati sono in gran parte quelli della femminiltà, dell'eros e della caducità del mondo sensibile. Il suo stile appare molto influenzato da quello di Salvador Dalí. In questo periodo ritrae anche alcuni personaggi, tra cui lo scrittore Dino Buzzati e l'industriale Vittorio Valletta: sono i cosiddetti ritratti psichedelici.[3]. Non manca l'interesse per i temi sacri della religione cristiana: una sala del Museo Diocesano "Francesco Gonzaga" di Mantova è interamente dedicata ad opere di Lanfranco. Altri dipinti si trovano in molti edifici religiosi della diocesi, come la Crocefissione nella chiesa parrocchiale di Ostiglia e il Ritratto di Matilde di Canossa nell'abbazia di Polirone a San Benedetto Po. Sono 26 le opere di Lanfranco, tra quadri e sculture, di proprietà della Fondazione Banca Agricola Mantovana.[4] Nel 1970 l'autore di fantascienza Brian W. Aldiss utilizza il dipinto di Lanfranco I grandi maestri del sogno per la copertina del suo libro A Romance of the Equator. Lo stesso quadro è inoltre la copertina del disco de La Maschera Di Cera Le porte del domani, album del 2013. Un altro suo quadro diventa la copertina dell'album Felona e Sorona del gruppo progressive Le Orme. Lanfranco muore il 17 giugno 2019 nella casa di riposo di Poggio Rusco, dove risiedeva da diverse settimane.[5][6] Mostre ed esposizioni
Note
Bibliografia
"In quel giorno di luce"biografia (ir)reale di Lanfranco; Anna Bisi 2007,ed.Publi Paolini Mn
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