La verità dell'Alligatore
La verità dell'Alligatore è un romanzo noir dello scrittore italiano Massimo Carlotto pubblicato nel 1995. Oltre che in Italia (Edizioni E/O), il libro è stato tradotto e pubblicato in Francia (Gallimard), Germania (Droemer Knaur), Spagna (Edicioines Barataria), Paesi Bassi (Wereldbibliotheek), Grecia (Kastaniotis), Danimarca (Hovedland & Bogans) e Polonia (Videograf).[1] Trama«Quando la vidi entrare, tailleur costoso e borsa rigida da professionista, capii subito che mi sarei perso parte del concerto di Cooper Terry che stava iniziando in quel momento.» Siamo a Padova, in un giugno caldo, anzi caldissimo. Il protagonista, l'Alligatore, è un ex carcerato che, sfruttando le sue conoscenze nel giro della malavita, una volta uscito di galera, è diventato un investigatore privato senza licenza. Il suo soprannome deriva dal nome del gruppo musicale blues, gli Old Red Alligators, di cui era cantante in gioventù.[2] Alberto Magagnin, in regime di semilibertà, scompare; il suo avvocato, Barbara Foscarini, è preoccupata: al suo cliente manca un solo anno per scontare completamente la pena. Alberto finì in carcere, diciotto anni prima, accusato dell'omicidio di Evelina Mocellin Bianchini.[2] Il mattino successivo, l'Alligatore si apposta nei pressi del cancello dal carcere per intercettare i semiliberi che stanno uscendo per andare a lavorare. Grazie alle sue conoscenze riesce ad avere alcune informazioni da alcuni suoi ex compagni di prigione. Viene a sapere che Alberto ha una relazione con una donna più matura di lui e che ha ricominciato a drogarsi.[2] Da queste informazioni l'Alligatore riesce a scoprire chi è la donna misteriosa: il suo nome è Piera Belli. Cerca di contattarla e poi, visto che non ottiene nessun risultato, decide di entrare in casa della donna: qui scopre il suo cadavere. È in avanzato stato di decomposizione, l'odore è ripugnante: la donna è stata sicuramente uccisa visto che il corpo presenta innumerevoli coltellate.[2] Marco Buratti chiama l'avvocato Barbara Foscarini per metterla a conoscenza dei nuovi sviluppi, poi decide di effettuare una telefonata anonima per denunciare la presenza del cadavere. Buratti, con l'aiuto di Rossini, riesce a scoprire dove Alberto Magagnin si nasconde. Vanno a trovarlo e lo interrogano ma lui si dichiara innocente. L'incarico dell'Alligatore era di trovare Magagnin e portarlo dalla Foscarini. Ma Magagnin non ne vuole sapere.[2] Marco Buratti contatta nuovamente la Foscarini per metterla al corrente dei nuovi sviluppi. Nel frattempo la polizia è sulle tracce di Magagnin, a causa degli innumerevoli indizi presenti sul luogo del delitto di Piera Belli, che sembrano accusarlo. Riuscendo a leggere il fascicolo dell'omicidio, l'Alligatore si convince dell'innocenza di Alberto Magagnin, ma è troppo tardi: Magagnin muore per un'overdose.[2] Dopo aver nascosto il cadavere decidono di mettersi alla ricerca di chi lo ha incastrato. Ispezionano l'abitazione di Piera Belli, dove trovano un nascondiglio con dentro molte carte e fotografie. Grazie a queste ottengono la prova che Alberto Magagnin è stato condannato ingiustamente per l'omicidio di Evelina Mocellin Bianchini.[2] Si rendono conto di star alzando un polverone incredibile negli ambienti della Padova bene: cocaina, prostituzione di alto bordo e ricatti sono il contorno all'omicidio. Grazie alle foto riescono ad individuare il vero omicida.[2] Personaggi
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