La Marsigliese (film 1938)
La Marsigliese (La Marseillaise) è un film del 1938 diretto da Jean Renoir. TramaLa notizia della presa della Bastiglia si diffonde nel regno di Francia. A Marsiglia un gruppo di cittadini entusiasti si arruola per combattere per la Rivoluzione. Si segue il battaglione dei 500 volontari partiti di casa il 2 luglio 1792. Essi marciano su Parigi, cantando di quello che diventerà l'inno nazionale francese. Arrivano nella capitale, dopo aver attraversato il paese da Sud a Nord, il 30 luglio, alla vigilia della pubblicazione del Proclama di Brunswick. Il film si ferma poco dopo il 10 agosto, prima della battaglia di Valmy. ProduzionePrima del film: 2 febbraio 1938, Olympia, Parigi. Riprese: estate e autunno del 1937, interni negli studi di Billancourt, esterni a Fontainebleau, in Alsazia, ad Antibes, in Alta Provenza, a Parigi nella piazza del Panthéon. La Marsigliese è il secondo film di Jean Renoir dedicato al Fronte popolare dopo La vie est à nous. Il film fu finanziato in parte da una sottoscrizione pubblica della CGT (Confederazione generale del lavoro francese): ciascuno contribuiva con due franchi, il prezzo di un posto al cinema. I sottoscrittori in pratica si prenotavano per la proiezione del film. AccoglienzaCritica«Sul piano dello spettacolo La Marsigliese non ha nulla da invidiare ai più celebri film storici. La parte più epica imperniata sull'assalto alle Tuileries, possiede un empito che ricorda il Pudovkin de La fine di San Pietroburgo, ma il film di Renoir è anche più complesso, perché affronta incidenti narrativi molto vari, come era necessario per illustrare una situazione che andava maturando su piani e ambienti così diversi tra loro» «Il film fu attaccato per ragioni spesso più politiche che artistiche e nonostante contenesse ottimi brani, non fu un film del tutto riuscito. Tra i brani migliori: la presentazione del fasto regale a Versailles, dove le guardie camminano sugli spessi tappeti delle lussuose anticamere; un Luigi XVI intelligente, persino sensibile, quando non fa il monarca; gli emigrati di Coblenza visti con una crudeltà quasi stronheimiana; il maquis in cui si rifugiano i marsigliesi; la riunione del circolo rivoluzionario a cui partecipa una tricoteuse patetica e semplice. La presa delle Tuileries, poi, è un pezzo di grande stile. Il difetto maggiore stava nella costruzione drammatica della vicenda» Personaggi«Niente eroe centrale, niente ruoli prestigiosi opposti a ruoli ingrati, ma una mezza dozzina di personaggi tutti interessanti, plausibili, nobili, umani, rappresentanti la corte, i marsigliesi, gli aristocratici, il popolo. Per equilibrare i marsigliesi, cioè il popolo che vediamo nobilitarsi e poeticizzarsi a contatto con l’ideale rivoluzionario, Renoir insiste sul lato prosaico e quotidiano di Luigi XVI, magnificamente interpretato da suo fratello Pierre Renoir» Struttura«Come nei buoni film western si trova qui la costruzione dei film itineranti, le scene di giorno attive si alternano a quelle di notte più statiche perché adatte alle discussioni del bivacco, ideologiche o sentimentali. Che siano imperniate sul cibo, la rivoluzione, i piedi gonfi per la marcia o l’amore o l’uso delle armi, tutte le scene della marsigliese illustrano l’idea dell’unità francese» NoteBibliografia
Collegamenti esterni
|
Portal di Ensiklopedia Dunia