La ManciaLa Mancia è una regione geografica della Spagna situata centralmente; ha caratteristiche specifiche proprie di tipo culturale, naturale e storico; attualmente è compresa nella comunità autonoma della Castiglia-La Mancia. Il suo nome deriva dall'arabo Manxa o Al-Mansha che significa terra secca. La Mancia si trova all'interno del territorio della Submeseta sud e ne costituisce la sua parte centrale, meridionale e sudorientale. Comprende parte delle province di Albacete, Ciudad Real, Cuenca e Toledo, mentre non sembra che sia compresa alcuna parte sia pur limitata della Provincia di Guadalajara. GeografiaIl territorio è pianeggiante ad eccezione della Sierra de Alcaraz, ed in pratica è un altopiano situato in media a 600-700 metri s.l.m.. La forma della regione è vagamente triangolare con al centro la città di Ciudad Real e i lati che si spingono verso quelle di Albacete (che con i suoi 172 472 abitanti è il centro più popolato della regione), Cuenca e Toledo. La Mancia è inoltre suddivisa in due Comarche: la Comarca Storica e la Comarca Moderna. StoriaI resti preistorici nella regione sono piuttosto scarsi: attrezzi in pietra, resti di accampamenti e qualche pittura rupestre a Fuencaliente, simili queste a quelle presenti più ad est della Penisola Iberica. Tra il neolitico e l'età del bronzo si sviluppò nel centro-sud della regione, ad est di Ciudad Real e ad ovest di Albacete, quella che fu detta Cultura de las Motillas che si caratterizzava per abitazioni circondate da muraglie concentriche e a gradoni che le facevano rassomigliare a piccole colline, e che avevano significato di maggior difesa da nemici esterni.
Successivamente, la zona subì l'invasione di popoli indoeuropei e quindi della cultura degli Iberi; in particolare nelle zone di Albacete e Ciudad Real con i siti di Cerro de los Santos, Llano de la Consolacion, Pozo Moro e Alarcos; all'interno di queste aree sopravvissero i popoli autoctoni dell'Oretanos nel luogo attualmente occupato dalla località di Granátula de Calatrava e quello del Carpentanos, lungo il corso del Tago, adoratori del Dio delle acque Tolt.
Erano popolazioni di allevatori, contadini ma anche guerrieri che si confrontarono con i Cartaginesi prima della Seconda guerra punica in particolare per il possesso delle miniere di Saesapo (oggi Almadén), il maggior deposito di Mercurio al mondo, sfruttato fino agli anni 70 del XX secolo.
I romani che conquistarono la Mancia nel 193 a.C. la denominarono Campo Espartario, per l'ampia diffusione nei territori di una graminacea spontanea chiamata sparto. Strabone, il grande geografo, parlando di questa regione, racconta che ai tempi di Ottaviano Augusto si realizzarono importanti opere lungo la via romana che collegava Roma a Gades (oggi Cadice) facendo però deviazioni di tracciato più vicine alla costa per evitare il transito in quelle aride zone pure infestate da guerrieri del luogo; situazioni che perdurarono anche dopo la totale conquista della penisola iberica e la sua annessione all'Impero Romano. Uniche città vere e proprie esistenti allora erano Toletum, Saesapo e Oretum, centri che con l'arrivo del cristianesimo divennero sedi vescovili. Durante il XIX secolo, la regione fu un autentico calderone di guerriglia, inizialmente contro le invasioni francesi e quindi durante le Guerre carliste per via della predominanza di fazioni tradizionaliste e di conseguenza con connotazioni fortemente regionaliste. Verso fine del secolo, le condizioni di vita migliorarono leggermente con l'arrivo dell'industria sia pur in realtà limitate, in un panorama che seguitava a rimanere prevalentemente contadino. Allevamento degli oviniLa razza Manchega è una specie ovina autoctona adattatasi da lungo tempo a tale regione, di cui rappresenta una delle principali fonti di ricchezza. Ha saputo conservare la propria purezza, in quanto non è stata mai incrociata, e si è adattata con il tempo al pascolo nelle zone aride. Gli animali di questa razza beneficiano in primo luogo delle risorse naturali a disposizione (flora, prati, foraggi, maggesi, stoppie e cespugli). La varietà dell’alimentazione e le peculiarità della razza permettono di ottenere agnelli con carne succosa, il cui aroma e colore sono legati all’origine geografica. Gli agnelli delle pecore di razza Manchega sono commercializzati da molto tempo. Nel corso dei secoli le pratiche di allevamento e di ingrasso hanno ottimizzato le qualità di questa carne tipica della Mancia.[1] Note
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