L'anima buona di Sezuan
L'anima buona di Sezuan, spesso tradotto in L'anima buona del Sezuan (Der Gute Mensch von Sezuan) è un'opera teatrale del drammaturgo tedesco Bertolt Brecht. Scritta a cavallo tra il 1938 ed il 1940, venne inscenata per la prima volta nel 1943 a Zurigo, per la regia di Leonard Steckel, mentre Brecht era ancora esiliato negli Stati Uniti. L'opera contiene, oltre a numerosi intermezzi, anche delle canzoni la cui musica è stata successivamente composta da Paul Dessau (1947-48). È uno dei migliori esempi del teatro epico. TramaLa prostituta Shen Te, unica anima buona disposta ad ospitare tre dèi giunti nel Sezuan[1] per verificare la correttezza delle persone, riceve da loro una forte somma di denaro, con cui cambia vita e inizia a fare tutto il bene possibile agli altri, così come gli dèi le hanno fatto promettere e così come è congeniale alla sua indole altruista. In breve però questa sua disponibilità la rende bersaglio di molti personaggi ambigui e parassiti: per non soccombere, la buona Shen Te si traveste da uomo, spacciandosi per un cugino inesistente, Shui Ta, che inizia a sistemare le cose cacciando via gli intrusi e mettendo ordine negli affari economici di Shen Te. Quando però Shen Te si innamora perdutamente di Yang Sun, aviatore disoccupato, interessato più che altro solo al denaro, tutto si complica e alla fine precipita: l'amore è la rovina degli esseri umani, in quanto non è possibile essere buoni con gli altri e contemporaneamente salvaguardare sé stessi, si finisce abbandonati dagli uomini e persino dagli dèi, che tornano impassibili nelle loro sfere celesti. RappresentazioniLa prima rappresentazione è stata il 4 febbraio 1943 alla Schauspielhaus di Zurigo, regia di Leonard Steckel, musiche di Huldreich Georg Früh, scene di Teo Otto. La prima rappresentazione italiana, con il titolo L'anima buona di Sezuan, è stata il 22 febbraio 1958 al Piccolo Teatro di Milano, nella traduzione di Pucci Panzeri e Giorgio Strehler, regia di Giorgio Strehler, scene di Luciano Damiani, costumi di Ezio Frigerio, musiche di Paul Dessau, direttore d'orchestra Gino Negri. Interpreti principali: Valentina Fortunato (Shen Te/Shui Ta), Paola Borboni, Ottavio Fanfani, Gabriella Giacobbe, Franco Graziosi, Andrea Matteuzzi, Marcello Moretti, Cesare Polacco, Relda Ridoni, Enzo Tarascio, Elvira Betrone, Gabriella Giacobbe[2][3]. La pièce fu poi rappresentata dalla Compagnia del Teatro Stabile, regia di Benno Besson, Teatro Argentina, Roma, stagione 1972-73 Successivamente Giorgio Strehler ha presentato un nuovo allestimento (debutto al Teatro Comunale di Modena, 9 aprile 1981), nella traduzione di Luigi Lunari e dello stesso Strehler, scene di Paolo Bregni, costumi di Luisa Spinatelli, musiche di Paul Dessau. Interpreti principali: Andrea Jonasson (Shen Te/Shui Ta), Massimo Ranieri, Isa Danieli, Renato De Carmine, Isa Di Marzio, Franco Mezzera, Carlo Montini, Renzo Palmer, Anna Saia, Alarico Salaroli, Carmen Scarpitta, Edda Valente, Mario Valgoi, Elio Veller[4]. Questa versione è stata trasmessa da Raidue in data 2 gennaio 1984[5]. Edizioni
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