Nato vicino a Geisa, dopo aver frequentato il ginnasio a Fulda, dal 1856 al 1862 studiò filosofia e teologia al Collegium Germanicum di Roma. Fu ordinato sacerdote nel 1861. Dopo aver conseguito il dottorato in teologia, insegnò nel seminario di Fulda, che nel 1874 fu soppresso durante il Kulturkampf. I candidati al sacerdozio di Fulda si trasferirono al Fuldaneum di Würzburg, una casa senza strutture didattiche proprie, che Gutberlet diresse in qualità di rettore.
Durante questo periodo, scrisse numerose opere, tra cui un manuale di filosofia in sei volumi. Al centro del suo pensiero c'era il tentativo di mettere in relazione le forme della matematica moderna con la conoscenza di Dio. L'ispirazione gli venne dallo scambio amichevole con Georg Cantor.[1]
Nel 1886 fu riaperto il seminario di Fulda e Gutberlet vi assunse una cattedra di dogmatica, filosofia e apologetica, che mantenne fino al 1924.
Gutberlet difendeva l'idea che Dio avesse coscienza di una moltitudine infinita (come tutte le cifre decimali di oppure tutti i numeri naturali) e che quindi l'infinitoattuale esistesse, sebbene negasse l'esistenza nella natura. Cantor aveva cercato conferme anche nella Chiesa cattolica, convinto che il tomismo aristotelico ammettesse l'infinito attuale.[2]
Riconoscimenti
In suo onore è intitolata una scuola elementare nella sua città natale, Geisa-Geismar, in Turingia.[3]
Scritti (selezione)
Lehrbuch der Philosophie, Theissing Buchhandlung Münster 1878–85 (in Frakturschrift, Halblederbände).
Band 1: Die Theodicee, 1878 (218 p.), 1896 (279 Seiten, 3. vermehrte Auflg.), 1909 (317 p., 4a edizione).
Das heilige Sakrament des Altares. 1919, OCLC246092548.
Note
^Citazione: "Era attratto da un'argomentazione di Constantin Gutberlet secondo cui un concetto di infinito potenziale richiede un infinito reale sottostante, proprio come (per analogia!) la possibilità di avanzare senza limiti su un percorso richiede l'infinità reale del percorso stesso". Cfr. (EN) Christian Tapp, On Some Philosophical Aspects of the Background to Georg Cantor’s theory of sets (PDF), in Philosophia Scientiæ. Travaux d'histoire et de philosophie des sciences, n. 5, Editions Kimé, 2005, pp. 157-173, DOI:10.4000/philosophiascientiae.386, ISBN2-84174-372-1, ISSN 1775-4283 (WC · ACNP), OCLC10172229909. URL consultato il 18 gennaio 2025 (archiviato dall'url originale il 24 luglio 2018). (ivi: p. 161)