Julija Abramovna Dobrovol'skajaIudif Abramovna Dobrovol'skaja, nota anche con lo pseudonimo di Julija Abramovna Dobrovolskaia (in russo Юлия Абрамовна Добровольская?; Nižnij Novgorod, 25 agosto 1917 – Tonezza del Cimone, 25 luglio 2016), è stata una slavista, traduttrice e lessicografa russa naturalizzata italiana. Fu autrice di libri fondamentali per gli studenti dell'italiano in Russia e del russo in Italia. BiografiaStudiò nel dipartimento di lingue germaniche nell'Università di Leningrado con Vladimir Propp. Lavorò come interprete russo-spagnolo durante la guerra civile nella Spagna negli anni 1938-1939. Nel 1944, nel corso di epurazioni politiche, fu arrestata e condannata a 3 anni di colonia penale, con l'accusa di alto tradimento, in quanto si trovava all'estero. Fu poi liberata con l'amnistia nel 1945. Da allora si dedicò allo studio e all'insegnamento. In Unione Sovietica fu docente di lingua italiana (dal 1946) e lavorò come interprete simultaneo e traduttrice italiano-russa, stringendo amicizie con varie figure culturali come Gianni Rodari, Alberto Moravia, Lilja Brik, Renato Guttuso, Lev Razgon. Nel 1982 ottenne la cittadinanza italiana e andò ad abitare a Milano, dove visse fino alla morte. Dal 1983 fino al 2003 fu docente di Lingua e letteratura russa presso le università di Trieste, Trento, Milano, Venezia. Nel 2006 le fu attribuita la cittadinanza onoraria della città di Arezzo [1] come "protagonista della cultura russa in Italia, la porta attraverso la quale, complici le traduzioni, sono passati autori che sarebbero rimasti proibiti e sconosciuti". A lei nel 1997 Marcello Venturi ha dedicato un libro, Via Gorkij 8 interno 106 (il suo ex indirizzo a Mosca). Il 25 settembre 2014 ottenne per decreto del presidente della Repubblica Italiana un assegno straordinario di vitalizio quantificato in 24 000 euro annui secondo la Legge Bacchelli[1]. Morì nel 2016, quasi centenaria. Riposa in un colombaro del Cimitero Maggiore di Milano[2]. PubblicazioniDidattica del russo
Narrativa
Premi e riconoscimentiNel 1976 e nel 1987 è stata insignita del Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei ministri d'Italia. Note
Collegamenti esterni
|