Era attivo soprattutto nella esecuzione di affreschi e dipinti su tavola. Il padre, Mathias Mölk, proveniva da Vorarlberg ed era anch'egli un pittore di chiese.
Biografia
Dal 1728 al 1733 Mölk compì la sua formazione presso l'Accademia di belle arti di Vienna e il suo annesso periodo di viaggi lo portarono attraverso la Germania meridionale ove subì l'influenza dei grandi artisti del rococò. Fu nominato Pittore della Corte del Principato di Baviera. Nel 1755 ottenne il titolo di Pittore della camera della corte nel Tirolo e nel 1774 l'imperatrice Maria Teresa d'Austria lo elevò al rango nobiliare nominandolo Cavaliere von Mölk.
Le sue opere furono subito dopo il corso di formazione segnalate dal padre e successivamente subirono l'influenza dell'illusionismo prospettico di Andrea Pozzo. Dopo un viaggio a Venezia nel 1759 giocarono per lui un ruolo effettivo anche le opere di Giandomenico Tiepolo. Durante i suoi lavori nella Bassa Austria incontrò anche Martin Johann Schmidt (Kremser Schmidt). L'influenza artistica di Schmidt su Mölk si riconosce nelle sue opere tardive. Mölk arredò con i suoi dipinti più di 40 tra chiese, conventi e castelli.
Noto e già ai suoi tempi controverso, egli fu un pittore celere, che affidò molto ai suoi aiutanti. Perciò egli fu attivo contemporaneamente in diverse località. Gran parte dei suoi affreschi in Tirolo mostrano, che in effetti egli era sul posto, per realizzare velocemente le sue pitture.[3]
^(DE) Karl Lechner, Kirche und Kloster der Serviten in der Rossau. 1970, p. 31.
Bibliografia
(DE) Johann Kronbichler, Manfred Koller, Christiane Pilshofer, Josef Adam Mölk (1714–1794). Sein Werk in Niederösterreich und Wien., Bischöfliches Ordinariat, St. Pölten, 1994, ISBN 3-900884-05-6.
(DE) Elfriede Werthan, Richard Jindra, Joseph Adam Mölk: Neue Forschungen, Quellen, Fakten, E. Werthan, Graz 2010, ISBN 978-3-901630-11-8.