José Francisco de IslaJosé Francisco de Isla de la Torre y Rojo (Vidanes, 24 aprile 1703 – Bologna, 2 novembre 1781) è stato un teologo e scrittore spagnolo. BiografiaEntrò nella Compagnia di Gesù a 16 anni: dopo il noviziato a Villagarcía de Campos, studiò filosofia a Santiago de Compostela (1721-1724) e teologia a Salamanca (1724-1728), Durante gli anni della sua formazione conobbe Luis de Losada, letterato gesuita. Insieme a Losada scrisse La juventud triunfante, opera pubblicata a Salamanca nel 1727, una caricatura del genere encomiastico, in cui si evidenzia la sproporzione dell'elogio rispetto al fatto celebrato. Un'altra parodia del genere encomiastico è il Triunfo del amor y de la lealtad, pubblicato a Madrid nel 1746.[1] Fu un predicatore apprezzato per la profonda cultura e per le doti oratorie: furono pubblicati postumi sei volumi dei suoi Sermones (1792-1793).[1] Per comporre il suo capolavoro Historia del famoso predicador fray Gerundio de Campazas, alias Zotes si ritirò a Salamanca e poi a Villagarcía de Campos, rifiutando persino il prestigioso incarico di confessore della regina Maria Barbara.[1] L'opera fu scritta nel 1758 sotto lo pseudonimo di Francisco Lobón de Salazar per criticare la retorica dei predicatori, per esporre un trattato sull'oratoria e un racconto picaresco sull'educazione dei frati.[2] Si tratta di un'opera comico-satirica che prende di mira un predicatore i cui molti spropositi sono commentati con lepide osservazioni, in uno stile a tratti ampolloso, ma che mira a coinvolgere il lettore. Forse nocque all'opera il proposito di istruire ridendo, introducendo ampi passaggi didattici.[1] Perché colpiva i predicatori, l'opera fu messa all'indice dall'Inquisizione nel 1760. Una seconda edizione apparve nel 1768 e fu nuovamente condannata dall'indice nel 1776.[1] Fu anche traduttore in spagnolo di opere francesi e italiane.[1] José Francisco de Isla fu allontanato dalla Spagna nel 1767 col resto del suo ordine e si trasferì a Bologna, dove morì nel 1781. Fu sepolto nella chiesa di Santa Maria delle Muratelle, dove lo ricorda una lapide posta in facciata. Note
Altri progetti
Collegamenti esterni
|
Portal di Ensiklopedia Dunia