John De AndreaJohn De Andrea (Denver, 24 novembre 1941) è un artista e scultore statunitense. La sua opera è legata alla corrente dell'iperrealismo. De Andrea è conosciuto per i suoi polivinili estremamente realistici. Laureatosi all'università del Colorado in Belle Arti ha studiato all'Università del Nuovo Messico. Vive a Denver.[1] Nel 1972 ha preso parte alla quinta edizione della Documenta di Kassel[2] e nel 1978 alla Biennale di Venezia, dedicata in quell'occasione al rapporto tra l'arte e la natura (l'opera esposta è visibile nel film Dove vai in vacanza? nell'episodio "Le vacanze intelligenti"). BiografiaRitenuto uno dei membri più importanti del movimento iperrealista statunitense che si sviluppò dagli anni 1970, assieme a Duane Hanson, Chuck Close oppure Richard Estes, De Andrea si concentrò sulla sua visione della storia dell'arte sia come scultore che come pittore.[3] De Andrea nacque a Denver, in Colorado, il 24 novembre del 1941.[4] Quando John De Andrea si laureò nel 1965, l'astrazione dominava la scena artistica. Quando si trovava ancora all'università del Nuovo Messico, ad Albuquerque, iniziò a lavorare sulle tecniche dei calchi che permettevano di creare una scultura iperrealista. Sempre da giovane entrò nella galleria nuovaiorchese O.K. Harris, che difendeva questo nuovo movimento: il fotorealismo, o iperrealismo, del quale erano esponenti anche Chuck Close, John Salt, Richard Estes, Ralph Goings, Robert Bechtel e Duane Hanson. Il movimento prese il decollo rapidamente e divenne molto noto in breve tempo. Nel luglio del 2018, la galleria Georges-Philippe & Nathalie Vallois presentò la sua prima mostra personale a Parigi dopo più di trent'anni.[3] OpereAll'inizio degli anni 1960, il calco da un modello vero era una tecnica dimenticata e inesplorata.[5] John De Andrea, cercando il realismo maggiore possibile, sviluppò un metodo di modellazione del silicone che gli permette di catturare con più precisione i dettagli.[6] Cominciò con dei positivi in fibra di vetro, poi in resina di polivinile e infine in bronzo. Inizialmente De Andrea utilizzava la vernice per le automobili, per poi passare all'acrilico e infine alla pittura a olio. In effetti, se ogni opera richiede circa mille ore per essere completata, è perché al lavoro iniziale per lo stampo e la scultura si aggiunge un lavoro minuzioso mediante la pittura a olio, sovrapponendo centinaia di strati fino a creare l'illusione della vita e della carne.[6] Per accentuare questo paradigma, De Andrea si impegna nel riprodurre le pose e i temi classici della storia dell'arte, come i riferimenti all'arte antica (dal Galata morente[7] a Pigmalione,[8] passando per la scultura greca del V secolo a.C.), al Rinascimento (le Veneri tizianesche o di Velázquez) fino alla pittura francese del secolo diciannovesimo (da Manet a Courbet[8][9] fino a Cabanel).[3] Alla documenta 5 svoltosi a Kassel nel 1972, espose Arden Andersen and Nora Murphy, una scultura ritraente una coppia di giovani modelli nudi,[2] mentre nel 1991 realizzò un'opera che è considerata il suo apice, American Icon: questa scultura mette a nudo i due personaggi principali di una celebre fotografia scattata da John Filo durante la sparatoria dell'università di Kent, avvenuta nel 1970.[10] Si stima che l'insieme delle sue opere ammonti a 350 sculture, la maggior parte delle quali si trovano già nei musei e nelle collezioni private.[3] Note
Bibliografia
Voci correlateCollegamenti esterni
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