Johann Christian Brand

Ritratto di Johann Christian Brand da Adam Bartsch (1793)
Paesaggio fluviale lungo il Mödlingbach discendente dalla Selva Viennese (1763)

Johann Christian Brand, o Brandt o Prandt (Vienna, 6 marzo 1722Vienna, 12 giugno 1795), è stato un pittore e incisore austriaco di origine tedesca, specializzato in pittura paesaggistica.

Biografia

Studiò inizialmente col padre Christian Hilfgott Brand, pittore paesaggista proveniente dalla Germania e giunto a Vienna intorno al 1720[1][2][3]. Nel 1736[1] o nel 1740[2] divenne allievo all'Akademie der Bildenden Künste a Vienna[1][2][3]. Nel 1751 si trasferì in Ungheria, dove rimase fino al 1756[2] al servizio di Nicola VIII, Graf Palffly, presso la sua tenuta ungherese ed anche a Bratislava[1].

Nel 1766 fu nominato pittore di corte a Vienna e tre anni più tardi entrò all'Akademie der Bildenden Künste, divenendone un professore nel 1771[2].

La cava di sabbia (1744)

Profilo artistico

Brand fu principalmente un pittore paesaggista[1][2][4]. Dipinse numerosi paesaggi ideali di piccole dimensioni definiti sempre in base allo stesso schema: una strada o un fiume che determinano lo spazio attraversandolo e scorrendo verso l'orizzonte, lo sfondo dato dagli alberi, la presenza di figure ed animali delineati con colori caldi , l'ergersi di antiche rovine. Eseguì inoltre anche paesaggi come copia dal vero, come in Il Danubio presso Vienna, o in cui la natura è rappresentata come ostile e in contrasto con l'uomo, come ad esempio in Tempesta sulla costa, concessione alla moda ed al gusto del periodo[2] e vedute topografiche con prospettiva a volo d'uccello come in Lago di Neusiedl (1764) e Il castello di Bruck (1765), in cui il punto di vista dell'osservatore è dall'alto di una collina[1].

Tra le sue opere vi sono anche dipinti rappresentanti diversi soggetti, come le cacce, ritratti di piccole dimensioni, rappresentazioni di animali[2], nature morte floreali[3] e battaglie[5].

Eseguì inoltre incisioni di paesaggi[2].

Le sue opere rivelano l'influenza di Herman Saftleven II[6].

Opere

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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