Joey Covington
Joey Covington, nato Joseph Edward Michno (Johnstown, 27 giugno 1945 – Palm Springs, 4 giugno 2013), è stato un batterista e compositore statunitense. BiografiaTerzo di sei figli, Joey Covington nacque da Louis e da Elizabeth Sisco. Il padre, modesto giocatore di baseball la cui carriera fu troncata dalla seconda guerra mondiale, dopo il conflitto lavorò come camionista; la madre ambiva a diventare una cantante country. Il giovane crebbe nell’East Conemaugh, in una cittadina vicina a Johnstown. A dieci anni, imparò da autodidatta a suonare la batteria seguendo le percussioni di jazzisti fra i quali Joe Morello, Preston Epps e Sandy Nelson.[2] Fu subito ingaggiato in gruppi musicali e poi, quattordicenne, andò a suonare in club di striptease; fece parte di formazioni giovanili quando frequentava le scuole superiori, e in quelle esperienze musicali imparò ad associare la voce alle percussioni, raffinando la tecnica strumentistica.[1] Dopo aver conseguito il diploma era destinato ad arruolarsi nelle forze statunitensi che combattevano in Vietnam, ma di ritorno da un concerto, assieme al gruppo musicale dei Vibra-Sonic di cui era il batterista, il mezzo su cui viaggiava venne speronato da un’auto: nell’incidente, il bassista morì e Covington subì fratture multiple al bacino e alle gambe che necessitarono di nove mesi affinché il giovane musicista riprendesse a camminare.[2] Ormai ventenne, Covington fece rotta su New York dove ottenne una scrittura per un tour con il gruppo di Danny Apolinar, e a seguire fece da supporto alle Supremes, alle Shangri-Las e ai Fenways. Nel 1967, il musicista si spostò nella West Coast insediandosi a Los Angeles, e lì fece la conoscenza del violinista cinquantenne Papa John Creach. Insieme a Creach, si unì alla cerchia dei Jefferson Airplane: entrambi collaborarono alle esecuzioni degli Hot Tuna e Covington divenne il batterista degli Airplane quando Spencer Dryden lasciò per confluire nei New Riders of the Purple Sage.[1] Era nella formazione che incise l’album Bark – al quale contribuì con Pretty as You Feel composta insieme ad altri musicisti – e il successivo Long John Silver che però non portò a termine.[3] Successivamente all’abbandono del gruppo, nel 1973 pubblicò l’album Fat Fandango, e dopo avere collaborato con Peter Kaukonen (fratello di Jorma Kaukonen) Covington si eclissò dal mondo musicale californiano, riemergendo dopo qualche tempo a fianco di John Cipollina, proveniente dai Quicksilver Messenger Service, e di altri nomi nei San Francisco All Stars,[1] gruppo che ha radunato nel tempo strumentisti come Rick Danko, Billy Roberts, Paul Shortino, Jimmy Crespo, Brian May, Albert Collins, Mike Bloomfield, Joe Chambers.[2] Covington è morto a 67 anni in un incidente stradale. Nell’effettuare una curva autostradale la sua auto si è schiantata contro un muro; secondo le notizie, il musicista non indossava la cintura di sicurezza.[2] Note
Voci correlateCollegamenti esterni
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