Jewels (balletto)
Jewels è un balletto in tre parti realizzato da George Balanchine su musiche di tre diversi musicisti, Gabriel Fauré, Igor Stravinskij e Pëtr Il'ič Čajkovskij, messo in scena per la prima volta a New York nel 1967. Privo di funzioni narrative, costituisce un esempio di danza pura, astratta. Storia della sua creazioneJewels è una delle più importanti realizzazioni di George Balanchine; il coreografo, da quel che dichiarava lui stesso, trovò ispirazione per questo balletto passeggiando per la Quinta Strada, dove si affacciano meravigliose vetrine di gioiellieri da cui rimase affascinato e dopo una successiva visita da Van Cleef & Arpels, celebri creatori di gioielli.[1] Qualche tempo dopo, il famoso coreografo ebbe l'idea di creare un trittico, dedicato alle grandi scuole di danza che avevano influenzato il suo percorso ballettistico: il Teatro Mariinskij dove aveva fatto il suo apprendistato, l'Opéra di Parigi e il New York City Ballet, compagnia da lui fondata. Balanchine pensò di realizzare un balletto vestendo i danzatori come fossero delle pietre preziose, diamanti, smeraldi e rubini, avvalendosi dell'opera della costumista Barbara Karinska; le scene furono idate da Peter Harvey e le luci realizzate da Ronald Bates. La prima rappresentazione ebbe luogo il 13 aprile 1967 allo State Theatre di New York con il New York City Ballet; interpreti principali furono Violette Verdy, Conrad Ludlow, Mimi Paul, Francisco Moncion, Patricia McBride, Edward Villella, Patricia Neary, Suzanne Farrell, Jacques d'Amboise.[1] Anche se Jewels non è mai stato rappresentato dalle tre compagnie riunite, come avrebbe auspicato Balanchine, il balletto nella sua interezza fa comunque parte del loro repertorio: dal 1999, è entrato nel repertorio del Mariinskij; nel 2000, in quello dell'Opéra National de Paris. In ogni caso, solisti di ciascuna scuola l'hanno interpretato insieme in occasione di una edizione del Festival del Mariinskij. Argomento e realizzazioneIl balletto è senza trama e vuole essere un'esemplare realizzazione di passi a due, di danze d'insieme, di variazioni che esprimono tutte le grandi esperienze di danza e di scuola che Balanchine ha concentrato nella sua vita di ballerino e coreografo.[1]
Musica
NoteBibliografiaGeorge Balanchine, Balanchine's New Complete Stories of the Great Ballets, Doubleday, Garden City (New York), 1968 Altri progetti
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