Jeanne de ClissonJeanne de Clisson, nota anche come Jeanne de Belleville e soprannominata Leonessa di Bretagna, (1300 – 1359) fu una nobildonna bretone che divenne corsara per vendicare il marito dopo che questi era stato giustiziato per tradimento dal re francese. Ella solcò La Manica e prese di mira le navi francesi, spesso massacrandone l'equipaggio. Era sua abitudine lasciare in vita almeno un marinaio per portare i suoi messaggi al re di Francia. BiografiaPrimi anni di vitaJeanne Louise de Belleville, de Clisson, Dame de Montaigu, nacque nel 1300 a Belleville-sur-Vie in Vandea, figlia del nobile Maurice IV Montaigu di Belleville e Palluau (1263-1304) e Létice de Parthenay di Parthenay (1276 -?) della Gâtine Vendéenne, figlia di Guglielmo VI di Parthenay e Giovanna del Perche-Montfort. Primo matrimonioNel 1312 Jeanne sposò il suo primo marito, il diciannovenne Geoffrey de Châteaubriant VIII († 1326), un nobile bretone ed essi ebbero due figli:
Secondo matrimonioNel 1328 Jeanne si risposò Guido di Penthièvre dei conti e duchi di Penthièvre, vedovo di Giovanna d'Avaugour e figlio del duca di Bretagna Arturo II. Jeanne potrebbe averlo fatto per proteggere i suoi figli all'epoca ancora minorenni. Intrigo e annullamentoL'unione fu di breve durata, poiché i parenti della famiglia ducale, in particolare della fazione di Blois, sporsero una denuncia ai vescovi di Vannes e Rennes per proteggere il loro patrimonio e un'indagine fu condotta il 10 febbraio 1330, sfociando infine nell'annullamento del matrimonio da parte di papa Giovanni XXII. Guido poi si risposò con Marie de Blois, appartenente alla fazione dei Blois, che era anche una nipote di Filippo VI di Francia. Guido, tuttavia, morì inaspettatamente il 26 marzo 1331 e la sua eredità passò a sua figlia Giovanna di Penthièvre. Terzo matrimonio, lo schieramento e le accuse di tradimentoNel 1330 Jeanne sposò Olivier IV de Clisson, un ricco bretone, che deteneva un castello a Clisson, una casa padronale a Nantes e terre a Blain. Olivier era inizialmente sposato con Blanche di Bouville († 1329). Jeanne, lei stessa vedova del signore di Chateaubriant, controllava le aree del Poitou appena a sud del confine bretone da Beauvoir-sur-Mer a ovest fino a Cheaumur a sud-est di Clisson. La combinazione di questi beni resero Jeanne e Olivier la potenza signorile principale (signore anziano di un'area) nella marca. Jeanne e Olivier ebbero cinque figli:
Durante la guerra di successione bretone, i de Clissons si schierarono con la parte francese per la corona ducale bretone vacante, Carlo di Blois, contro la preferenza inglese, Giovanni di Montfort. La famiglia allargata de Clisson non era pienamente d'accordo su questa questione e il fratello di Olivier IV, Amaury di Clisson, abbracciò il partito di Montfort. Nel 1342 gli inglesi, dopo quattro tentativi, conquistarono la città di Vannes. Il marito di Jeanne, Olivier, e Hervé VII de Léon, i comandanti militari che difendevano questa città, furono catturati. Olivier fu l'unico rilasciato dopo uno scambio con Ralph de Stafford, I conte di Stafford (un prigioniero dei francesi), e fu richiesta una somma sorprendentemente bassa. Ciò portò Olivier a essere successivamente sospettato di non aver difeso la città al massimo delle sue capacità, e fu accusato da Carlo di Blois di essere un traditore. Torneo e processoIl 19 gennaio 1343 fu firmata la tregua di Malestroit tra Inghilterra e Francia. Essa precedeva una clausola, considerata inoffensiva, secondo la quale Olivier e altri quindici signori bretoni furono invitati a un torneo sul suolo francese. Qua però Olivier fu arrestato, portato a Parigi, processato dai suoi pari e il 2 agosto 1343 giustiziato per decapitazione a Les Halles.
Questa esecuzione scioccò la nobiltà poiché le prove della colpevolezza non erano state dimostrate pubblicamente e il processo di dissacrazione/esposizione di un corpo era riservato principalmente ai criminali di bassa classe. Questa esecuzione venne giudicata duramente da Froissart e dai suoi contemporanei[2]. Jeanne portò i suoi due giovani figli, Olivier e Guillaume, da Clisson a Nantes, per mostrare loro la testa del padre ai cancelli di Sauvetout. Jeanne, infuriata per l'esecuzione del marito, giurò vendetta contro il re di Francia, Filippo VI e Carlo di Blois. Considerava l'omicidio un omicidio codardo[3]. Cambio di alleanzeJeanne poi vendette le proprietà del marito, convocò una forza di uomini fedeli e iniziò ad attaccare le forze francesi in Bretagna[3]. Sembra che Jeanne abbia attaccato:
Flotta neraCon l'assistenza del re inglese e dei simpatizzanti bretoni, Jeanne equipaggiò tre navi da guerra[4][5]. Questi erano dipinti di nero e le loro vele tinte di rosso[3]. L'ammiraglia si chiamava My Revenge. Le navi di questa flotta nera pattugliavano il Canale della Manica dando la caccia alle navi francesi, dopodiché le sue forze sterminavano interi equipaggi, lasciando solo pochi testimoni allo scopo di riferire la notizia al re francese[3]. Questo è valso a Jeanne il soprannome "Leonessa di Bretagna"[5]. Jeanne continuò la sua attività piratesca nel Canale per altri tredici anni. Sembra che Jeanne abbia attaccato i villaggi costieri della Normandia e ne abbia messi a ferro e fuoco diversi. Nel 1346, durante la battaglia di Crécy, a sud di Calais, nel nord della Francia, Jeanne utilizzò le sue navi per rifornire le forze inglesi. Dopo l'affondamento della sua nave ammiraglia, Jeanne e i suoi due figli rimasero alla deriva per cinque giorni; suo figlio Guglielmo morì per ipotermia. Jeanne e Olivier furono infine salvati e portati a Morlaix dai sostenitori del Montfort. Quarto matrimonio e morteNel 1356 Jeanne si sposò per la quarta volta con Walter Bentley, uno dei comandanti militari di re Edoardo III nella sua campagna militare. Bentley aveva già vinto la battaglia di Mauron il 4 agosto 1352 ed è stato premiato per i suoi servizi con "le terre e i castelli" di Beauvoir-sur-mer, di Ampant, di Barre, Blaye, Châteauneuf, Ville Maine, l'isola Chauvet e dal isole di Noirmoutier e Bouin[6]. Jeanne infine si stabilì nel castello di Hennebont, una città portuale sulla costa della Bretagna, che era nel territorio dei suoi alleati di Montfort, dove morì nel 1359. Documenti storiciI riferimenti verificabili relativi delle gesta di Jeanne sono limitati, ma esistono. Questi includono:
LetteraturaNel 1868 fu pubblicato in Francia il romanzo Jeanne de Belleville dello scrittore francese Émile Pehant. Scritto al culmine del movimento romantico francese, il romanzo di Pehant condivide molti dettagli con la leggenda legata a Jeanne. Note
Bibliografia
Voci correlate
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